Ambiente | 23 agosto 2025, 07:07

Dermatite bovina, la Regione replica a FdI: 'vaccinazione sola via per evitare abbattimenti'

Dermatite bovina, la Regione replica a FdI: 'vaccinazione sola via per evitare abbattimenti'

L’assessorato regionale della Sanità replica alle perplessità sollevate ieri in una nota di Fratelli d’Italia VdA sulla gestione del rischio legato alla diffusione della Dermatite Nodulare Contagiosa (LSD), malattia che in Francia ha già registrato focolai a ridosso del confine valdostano. FdI ricorda che la Regione Piemonte ha sollecitato gli allevatori che hanno mucche nei nostri alpeggi a riportarle in territorio piemontese per evitare la vaccinazione e che la Valle d'Aosta è l'unica regione italiana dove la vaccinazione contro la LSD è obbligatoria nonostante non vi sia alcun caso registrato, salvo poi che la Regione ha chiesto al ministero della Salute una deroga agli abbattimenti dell'intera stalla in caso di presenza di una sola bovina contagiata.

Secondo l’assessorato dal 18 luglio la Regione avrebbe avviato un percorso di informazione e condivisione con allevatori, operatori sanitari e trasformatori del settore lattiero-caseario, segnalando immediatamente al ministero della Salute la gravità della situazione e la necessità di misure urgenti a tutela delle razze bovine valdostane.

La linea seguita, e confermata anche dal Ministero, è quella della vaccinazione estesa come unica strategia per scongiurare l’abbattimento totale delle mandrie in caso di contagio. «Non esiste vaccinazione coattiva – precisa l’assessorato – ma è evidente che solo la vaccinazione può impedire l’insorgere della malattia e quindi l’abbattimento degli animali".

Il ministero ha inoltre ricordato che, trattandosi di una malattia classificata di categoria A, la normativa europea prevede l’abbattimento obbligatorio di tutti i capi presenti in una stalla colpita. Per questo ha condiviso con Bruxelles la richiesta valdostana di poter disporre del vaccino per l’intero patrimonio bovino regionale, considerato di elevato valore genetico.

Ad oggi, riferisce la Regione, sono già 20mila i bovini vaccinati, circa il 60% del totale presente sul territorio. "Operiamo senza sosta insieme alla Usl, alle associazioni e agli enti coinvolti – aggiunge l’Assessorato – per concludere quanto prima il piano vaccinale".

L’Amministrazione regionale richiama inoltre i casi di Piemonte e Lombardia per evidenziare la differenza di contesto: la Valle d’Aosta, a differenza del Piemonte, ha già 14 Comuni in zona di sorveglianza, mentre in Lombardia una stalla con un solo capo malato ha visto l’abbattimento immediato di 300 bovini.

Infine, l’assessorato della Sanità rassicura la popolazione: la malattia non è trasmissibile all’uomo e il consumo di latte e carne valdostani è sicuro. "Una volta completata la campagna vaccinale, la Valle d’Aosta sarà in grado di rafforzare la propria richiesta al Ministero di ottenere una deroga all’abbattimento totale in caso di eventuale focolaio".

red.laprimalinea.it