Vini nati sui pendii più ripidi d’Europa, tra terrazze scolpite a mano e altitudini che sfidano ogni logica agricola. È la viticoltura eroica, ed è lei la protagonista di Vins Extrêmes, il salone internazionale che il 22 e 23 novembre tornerà ad animare il Forte di Bard, in Valle d’Aosta.
L’evento, unico nel suo genere, è molto più di una fiera: è un manifesto culturale che unisce eccellenze enologiche, paesaggi mozzafiato e passione per il territorio. Organizzato dal Cervim – il Centro di ricerca sulla viticoltura di montagna – con il supporto dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, della Chambre valdôtaine e dell’Associazione Forte di Bard, il salone si è affermato negli anni come punto di riferimento internazionale per il settore.
Un’identità forte come le vigne che rappresenta
A Vins Extrêmes, ogni bottiglia racconta una storia di resilienza. Storie di vignaioli che lavorano la terra in condizioni estreme – su suoli impervi, ad alta quota, in microclimi unici – dando vita a vini intensi, autentici, profondamente legati alla cultura locale.
“Vins Extrêmes è il frutto di una sinergia concreta e duratura tra istituzioni – ha dichiarato Nicola Abbrescia, presidente del Cervim –. Siamo orgogliosi che l’evento accolga ancora una volta la cerimonia di premiazione del Mondial des Vins Extrêmes, il nostro concorso enologico che valorizza le produzioni eroiche di tutto il mondo”.
Un evento che guarda al futuro dell’agricoltura
L’edizione 2025 sarà anche occasione di riflessione sull’evoluzione dell’agricoltura di montagna. “Abbiamo voluto che Vins Extrêmes non fosse solo un momento espositivo – ha spiegato l’assessore Marco Carrel – ma anche un luogo di confronto e di visione strategica per il settore. I viticoltori di montagna sono veri custodi del paesaggio. È grazie a loro se una tradizione può oggi coniugare qualità, identità e sostenibilità”.
Particolarmente attesa la tavola rotonda di domenica 23 novembre, intitolata “L’agricoltura di montagna custode di biodiversità: prospettive per lo sviluppo sostenibile”, promossa dall’Assessorato. Un momento di confronto con esperti e operatori del settore per immaginare nuove politiche agricole adatte ai territori complessi.
Economia e turismo, un connubio vincente
Il salone rappresenta anche un atout economico e turistico per la Valle d’Aosta. Attira pubblico specializzato, buyer internazionali, giornalisti e appassionati, generando indotto per le imprese vitivinicole, il comparto turistico e l’artigianato agroalimentare.
“Abbiamo voluto offrire alle imprese occasioni di incontro commerciale – ha spiegato il presidente della Chambre valdôtaine, Roberto Sapia – anche attraverso azioni mirate nei giorni precedenti alla manifestazione, coinvolgendo buyer esteri. Nonostante le incertezze globali, crediamo che puntare sull’identità e la qualità sia la via per rafforzare il settore”.
Il Forte di Bard come crocevia di cultura e gusto
Ospitare Vins Extrêmes è, per il Forte di Bard, una scelta di coerenza e visione. “La sinergia tra enti è fondamentale per attrarre pubblico e creare eventi di qualità – ha commentato Ornella Badery, presidente dell’Associazione Forte di Bard –. Come già facciamo con il Marché au Fort, anche in questo caso integreremo l’evento con l’offerta culturale del Forte: mostre, musei, percorsi tematici. Un’esperienza completa, per un pubblico esigente”.
Un manifesto per il futuro della montagna
Più che una vetrina, Vins Extrêmes è una dichiarazione d’intenti: un invito a riscoprire il valore dell’agricoltura in territori difficili, a proteggerne la biodiversità, e a costruire politiche lungimiranti che ne esaltino il valore ambientale, sociale ed economico.
In Valle d’Aosta – dove ogni grappolo è frutto di fatica e amore per la terra – il vino di montagna è molto più che un prodotto: è una visione. E Vins Extrêmes, con la sua forza simbolica, ne è il palcoscenico naturale.