Risale al 2005 un incarico di collaborazione tecnica da oltre 52mila euro "per l’attività di supporto all’evoluzione tecnologica dei sistemi informativi" della Regione Autonoma Valle d'Aosta.
Era stato affidato, per il periodo compreso tra il 18 luglio e il 31 dicembre 2005 dall'assessorato del Bilancio al dottor Giuseppe Marra di Aosta (foto sotto), il brillante laureato in informatica il cui corpo senza vita, accasciato in una pozza di sangue, e' stato rinvenuto questa mattina nell'alloggio in via Zanolini a Bologna, dove viveva dal 2021 insieme alla compagna Lorenza Scarpante, operatrice nel terzo settore.
Aveva dato una svolta alla sua vita, quella donna di due anni più giovane con la quale l'oggi 59enne Giuseppe aveva deciso di abbandonare il mondo delle laute (almeno all'epoca) consulenze regionali per darsi alla 'piccola ma seria' imprenditoria commerciale. Con lei, già nel cda del Consorzio Trait d'Union, impegnata nel sociale e in attività extrascolastiche socioeducative, Marra aveva aperto il discopub 'Rebel Cocktail Food', moderno e apprezzato locale trendy aostano in via Trottechien, chiuso il 31 dicembre 2017 perché l'ordinanza comunale che imponeva lo stop alla musica nei locali dalle 24 aveva causato un danno economico notevole all'attività.
Qualche tempo dopo, la coppia aveva scelto Bologna come città dove rilanciarsi professionalmente: l'apertura di un negozio di cannabis light nel centro cittadino aveva segnato un momento felice, di entusiasmo e prospettive; poi qualche dissidio familiare aveva spinto Lorenza a tornare ad Aosta, dove vive l'anziana madre e dove lei aveva lavorato per qualche tempo in un noto bar del centro storico. Infine, il ritorno a Bologna da Giuseppe per tentare di riallacciare un rapporto che però sembrava ormai consumato.
Una vita di coppia tra alti e bassi, fino ai due violenti colpi di questa mattina, portati con un corpo contundente che ha sfondato il cranio dell'uomo. I carabinieri che indagano per omicidio coordinati dalla pm Manuela Cavallo hanno ascoltato a lungo i vicini, che non avrebbero rivelato particolari retroscena di coppia.
Lorenza ha detto agli investigatori di essersi svegliata questa mattina verso le 10 e di aver visto il corpo del compagno in una pozza di sangue, riverso pancia in giù nell'ingresso dell'appartamento. E' scesa in strada così com'era, scalza e le mani bagnate di sangue e, pare, anche con qualche ferita. Poi, in evidente stato confusionale, è stata portata dai carabinieri in ospedale dove dopo essere stata medicata è ricoverata e piantonata. In casa è stato trovato dello stupefacente, non vi sono segni di effrazione; non manca denaro né dall'abitazione né dal negozio. La pm Cavallo ha iscritto il suo nome sul registro degli indagati; per ora è un atto di garanzia dovuto per poter compiere accertamenti altrimenti non consentiti.