Oggi domenica 18 maggio, a Rovenaud di Valsavarenche, villaggio che gli diede i natali, è stato commemorato l’assassinio di Émile Chanoux, figura centrale dell’antifascismo valdostano e simbolo dell’autonomia regionale. A 81 anni dalla sua morte, avvenuta il 18 maggio 1944 per mano dei nazifascisti a poche ore dalla sua cattura, la comunità di Valsavara, rappresentanti delle autorità civili, esponenti politici (tra i quali Joel Farcoz, presidente dell'Uv) e della società civile si sono stretti nel ricordo di un uomo che fece della Resistenza, della cultura e della libertà le colonne della propria azione politica.
Alessandro Celi, presidente della Fondazione Emile Chanoux, ha ricordato come la visione federalista del notaio valdostano - fondatore insieme all'Abbé Joseph-Marie Trèvese della Jeune Vallée d'Aoste nel 1925 - maturata negli anni più bui del fascismo, sia ancora oggi un punto di riferimento per il mondo autonomista.
"Il suo sacrificio – ha detto Celi – ci ricorda l'importanza di continuare oggi quella che possiamo definire una 'Resistenza culturale', il ricordo e la propalazione dei valori e della Storia del popolo valdostano. Conserviamo la memoria del passato per aprirci al futuro".