Politica | 07 maggio 2025, 10:30

Elezioni; il Pd valdostano 'apre' all'Union valdotaine e agli Autonomisti di centro

Elezioni; il Pd valdostano 'apre' all'Union valdotaine e agli Autonomisti di centro

"Il doppio appuntamento elettorale di settembre impone a tutte le forze progressiste e autonomiste una scelta di campo chiara e coraggiosa. Non è il tempo delle ambiguità né delle solitudini strategiche". E' quanto si legge in una nota stampa della segreteria del PD VdA. "Davanti a noi c’è una destra che si presenta organizzata, coesa e ambiziosa - prosegue la nota - con l’obiettivo esplicito di conquistare il governo della Regione attraverso il traino di Fratelli d’Italia e di forze civiche satelliti. Una destra che, a ogni livello, promuove modelli che smantellano lo stato sociale, privatizzano i servizi pubblici, e negano le specificità territoriali. La risposta non può essere semplicemente difensiva né nostalgica: deve essere un passo in avanti, netto e collettivo, su un terreno programmatico forte e credibile".

Per il PD VdA, dunque, "serve un progetto politico che parli di una Valle d’Aosta moderna, plurale, solidale e profondamente radicata nei valori dell’autonomia. Un’autonomia che non può essere solo memoria, ma visione, innovazione, responsabilità. In questo scenario, il Partito Democratico della Valle d’Aosta ritiene essenziale la costruzione di un fronte ampio, una coalizione progressista e autonomista che tenga insieme esperienze diverse, ma capaci di convergere su un orizzonte comune. Una coalizione che dia continuità ai risultati raggiunti negli ultimi anni sia a livello regionale che nel governo della città di Aosta, ma che soprattutto sappia parlare al futuro, al cambiamento, alle nuove generazioni".

Proposta che il Partito Democratico rivolge "con chiarezza e determinazione" all’Union Valdôtaine, "con cui condividiamo un lungo percorso fatto di visione concreta e radicamento storico nella nostra Petite Patrie" e alle forze "della sinistra, del centro socialista e riformista, a cui chiediamo un patto di responsabilità, superando i riflessi divisivi e costruendo una piattaforma programmatica comune, solida e coraggiosa", nonchè "alle forze del nuovo centro autonomista, con cui condividiamo la consapevolezza che le grandi riforme non sono più rinviabili: enti locali, casinò, concessioni idroelettriche, pubblica amministrazione, e soprattutto la riscrittura del nostro Statuto Speciale. Tutto questo richiede una maggioranza ampia, coesa e competente. Serve una chiamata alla responsabilità collettiva. Serve una visione condivisa. Serve la consapevolezza che lo scontro che ci attende non è solo numerico o tecnico, ma profondamente culturale e politico".

Il partito progressista sostiene che "la Valle d’Aosta non può permettersi di essere consegnata a un blocco conservatore, populista e identitario che nulla ha a che fare con la nostra storia politica e civile. Dobbiamo contrastare quel modello con la forza delle idee: giustizia sociale, sviluppo sostenibile, diritti, autonomia rinnovata".

E per la città di Aosta? "Anche nel capoluogo serve fare chiarezza - si legge nella nota -. È legittimo che chi non fa oggi parte della maggioranza chieda elementi di novità. Ma attenzione: bene la novità mentre la discontinuità la rivendica chi ha scelto deliberatamente di collocarsi altrove, come la Renaissance, espressione di un conservatorismo mascherato da civismo, che dopo una legislatura ondivaga ha trovato collocazione nel fronte guidato da Fratelli d’Italia. Bisogna dunque definire un perimetro politico certo, che dia stabilità e prospettiva, e scrivere insieme un programma amministrativo capace di rinnovare nel solco di quanto fatto finora. Non servono nuovi distinguo, serve sintesi. Serve responsabilità. Serve coraggio. Da lì si parte".

red.laprimalinea.it