Cronaca | 21 novembre 2024, 15:22

Ad Aosta celebrate dai carabinieri Virgo Fidelis, battaglia di Quilcaber e Giornata dell'Orfano

Ad Aosta celebrate dai carabinieri Virgo Fidelis, battaglia di Quilcaber e Giornata dell'Orfano

La ricorrenza del 21 novembre costituisce nel calendario di un carabiniere un appuntamento certamente molto atteso e sentito: quella odierna è per tutti i carabinieri una giornata particolare.

Si celebrano con essa tre ricorrenze di alto valore morale e sociale per l’Istituzione: la Virgo Fidelis; la battaglia di Culqualber e la Giornata dell’Orfano. Ognuno di questi tre momenti evoca valori connaturati da sempre nell’animo dei carabinieri: l’offerta di sé per il bene degli altri; coraggio del proprio dovere congiunto all’onore militare; solidarietà umana e vicinanza nei confronti di chi soffre.

Questa mattina le ricorrenze sono state celebrate ad Aosta con una messa nella collegiata dei Santi Pietro ed Orso di Aosta. L’aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo Fidelis riveste un significato molto profondo. Il valore della fedeltà è la caratteristica fondamentale dell'Arma, scolpito anche nel motto “Nei secoli fedele”.  

 

L’epica battaglia di Culqualber fu combattuta in Africa Orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio del caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica verso Gondar. In Etiopia, dopo la tragica caduta dell’Ambalagi, difesa strenuamente, dalle valorose truppe nazionali, al comando del Vicerè, Duca Amedeo d’Aosta, rimanevano a salvaguardare l’onore delle armi italiane solo sparute forze del Regio Esercito ed il 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, al comando del Maggiore M.O.V.M. Alfredo SERRANTI, arroccati saldamente a Culqualber e sulle circostanti alture. Due Compagnie Carabinieri e una di fedeli Zaptiè, appoggiate da pochi pezzi d’artiglieria, si strinsero a difesa dei rocciosi costoni di Culqualber, resistendo strenuamente, per lunghi mesi, in situazioni logistiche disperate, con contrattacchi effettuati, anche all’arma bianca, contro un nemico superiore di uomini, mezzi corazzati, artiglierie e aviazione, desideroso di porre fine alle campagne d’Etiopia. Il 21 novembre del 1941, infatti, dopo l’ennesimo attacco di preponderanti forze inglesi, il caposaldo di Culqualber cessò di resistere e quasi tutti i Carabinieri caddero in combattimento.

Una pagina di storia, di puro eroismo, scritta dai nostri Carabinieri, così come recita il Bollettino di guerra delle FF.AA. N. 539 del 23/11/1941: “Gli indomiti reparti di Culqualber – Fercaber, dopo aver continuato a combattere, anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti … nell’epica difesa si è gloriosamente distinto simbolo del valore dei reparti nazionali il Battaglione Carabinieri … quasi tutti i Carabinieri sono caduti”.

Per quell’epico fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”. Africa Orientale agosto – novembre 1941.

Nell’Arma, il culto della “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale. Sua Santità Pio XII, l’11 novembre 1949, in Castel Gandolfo, promulgò la “bolla” con cui concesse ai Carabinieri la loro Santa Protettrice “”…., e con la facoltà” come testualmente recita il Breve Apostolico “di celebrare la festa della stessa, tutti gli anni nelle caserme dei detti soldati, nel giorno ventuno del mese di novembre, …, in pio e santo ricordo, sia della suprema consacrazione della Vergine Maria a Dio, sia di quel Battaglione di Carabinieri, che, divampando anche in Africa Orientale l’ultima guerra, fece tutto intero, nel predetto giorno, il supremo sacrificio della vita nella località di “Culquaber”.

Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano”: sono più di mille gli orfani che sono assistiti dall’ O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani del Militari dell’Arma dei Carabinieri) Ente Morale di natura privatistica che ha il suo Organo tutorio nel Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri. L’Opera, infatti, non riceve alcun contributo da parte dello Stato. Ciò costituisce motivo di vanto e orgoglio per l'Arma perché è testimonianza concreta del legame ideale che unisce l'Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati. 

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