Ha scalato per quanto ha potuto e nelle migliori condizioni l'ultima vetta, la più difficile. Vinto da un tumore è morto ieri Roberto Arbaney. 69 anni, professore del Liceo classico di Aosta, ex giocatore e dirigente dell'Olimpia di pallavolo nonché appassionato alpinista. Lascia la moglie, Cinzia Cavaliere, i figli Michel e Nicole e i nipoti Samuele, Matteo e Leonardo.
Il funerale è fissato per sabato 20 luglio alle ore 10 nella chiesa di Sant’Anselmo al quartiere Dora, dove questa sera - venerdì 19 - alle ore 19,15 sarà celebrata la veglia funebre.
Un uomo, un docente, uno sportivo realmente amato e apprezzato, il prof. Arbaney.
Così lo ha ricordato Hayat Errati, giovane aostana sua allieva al Classico e viene facile pensare che il suo pensiero - che qui pubblichiamo integralmente - sia condiviso da molti: "Pochi conoscono davvero i miei trascorsi al liceo classico, tanti conoscono solo le parentesi dolorose e infelici, ma il liceo classico non è stato solo questo: è stato uno dei miei tanti itinerarium che mi ha portata sulla via della consapevolezza, dell'acquisizione di una solida forma mentis e che oggi mi ha permesso di diventare quello che sono. Tutto questo è accaduto in particolare per mano di un uomo, il Prof. Arbaney, un uomo a detta di molti alunni burbero e severo, ma in realtà estremamente umile e dedito al suo lavoro di insegnante, che per lui non era un lavoro, ma una vocazione.
È stato uno dei pochi a credere veramente nelle mie capacità e nella mia attitudine alla scrittura e fin dal primo giorno si adoperò perché io potessi essere messa nelle condizioni di studiare. E sì, non c'era verso: non c'era nessuno che lo convincesse a riprendere le lezioni senza che prima mi fossero passati i crampi e senza che io fossi a mio agio.
Una delle ultime volte che lo vidi mi presentò a un astrofisico dicendogli: 'Ti presento una delle mie migliori allieve!' e io un po' imbarazzata e stupita risposi: 'Ma non è vero, si figuri' e lui rispose con voce risoluta: 'Sì, Hayat, perché tu sei una persona che ha sempre avuto l'umiltà di imparare e vedrai che arriverai lontano'.
Non so se arriverò lontano, ma il professore porti con sé i miei più sentiti ringraziamenti, soprattutto per avermi inondata di umanità, insegnato il dono della sintesi e avermi stretto la mano guardandomi negli occhi.
Arrivederci, prof! Brinderò ai miti greci ed alla grammatica italiana".