Nella gremita sala dov'è in corso l'evento culturale e formativo organizzato dalla Compagnia Valdostana delle Acque (venerdì 5 e sabato 6 luglio), il noto giornalista e saggista genovese ha esordito scattando una fotografia della situazione attuale del processo di decarbonizzazione negli Stati Uniti d’America: sta rallentando per motivi di sicurezza nazionale, nonostante l’amministrazione Biden avesse abbracciato una politica di forte riduzione delle emissioni di CO2.
I dazi americani sulle macchine elettriche e i pannelli solari del Dragone rappresentano un freno per la transizione ecologica. Quindi, chiosa Rampini, avremo a che fare con i combustibili fossili ancora per un po’ di tempo. Il generale Masiello dal canto suo spiega il rilievo della difesa del Mediterraneo allargato (definizione che comprende pure la parte terrestre) anche perché in questa area si trovano cinque degli otto 'choke points' più importanti del commercio internazionale.
Il Capo di stato maggiore pone sotto i riflettori l’importanza di accrescere l’attività sul continente africano e, in relazione al complicarsi dello scacchiere internazionale, di incrementare il numero di uomini dell’esercito italiano (oggi conta 95.000 unità, un terzo del numero di soldati che l’Italia disponeva al termine della Guerra fredda). Rampini si ricollega a questa necessità di aumentare gli sforzi nella nostra sicurezza nazionale, sottolineando come l’Italia sia uno dei pochi Paesi della Nato a non arrivare al 2% del Pil per le spese militari.
Il giornalista del quotidiano milanese cita come esempio quello della Silicon Valley che nasce da investimenti militari che sono germogliati in ricchezza per la popolazione civile.
Il generale, ricollegandosi a questo, spiega come prima della caduta del muro di Berlino la ricerca militare portava innovazioni per la popolazione civile (come ad esempio Internet, GPS), mentre in seguito il paradigma si è invertito ed è spesso lo sviluppo della ricerca di area civile a ricadere nell’area militare. Rampini parla di come le centrali energetiche, comprese quelle alimentate da fonti rinnovabili, siano dei nevralgici obbiettivi militari. E Masiello rimarca come molte aziende vengano colpite da attacchi cibernetici, senza, però, divulgare l’accaduto per evitare un crollo del loro titolo in borsa, ma questo espone maggiormente al rischio che tali attacchi si propaghino. È di fondamentale importanza, conclude il generale, l’investimento da parte delle aziende nella propria difesa da questi pericoli.
Oggi a Renewable Thinking di CVA arrivano Enrico Letta, EU Rapporteur sul Futuro del Mercato Unico; presidente dell'Istituto Jacques Delors e già Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.