Attualità | 27 aprile 2024, 19:08

Centro donne anti violenza Aosta, 'pressioni contro l'aborto in strutture sanitarie'

Centro donne anti violenza Aosta, 'pressioni contro l'aborto in strutture sanitarie'

Usl e Regione Valle d'Aosta hanno dichiarato oggi di non essere a conoscenza di casi, segnalati invece in una nota dal Centro Donne contro la violenza, relativi a "donne che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari".

Anche il 'Movimento per la vita-Centro di aiuto alla vita' di Aosta precisa di non svolgere "attività presso presidi sanitari pubblici del territorio regionale".

Non si è fatta attendere la replica della presidente del Centro, Anna Ventriglia: "Dato che l'Usl - ha detto Ventriglia all'Ansa- sostiene che non ci sono state segnalazioni allora le nostre donne dicono il falso? Però delle segnalazioni a noi sono arrivate, l'unico modo per gestire determinate situazioni è parlarne.

"Sono pervenute al Centro donne contro la violenza di Aosta - spiega la nota dell'associazione - segnalazioni di donne che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell’imporre l’ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta".

Tali segnalazioni, precisa Ventriglia, "dovranno verificarle le strutture di riferimento, se vorranno. Se poi ci diciamo che il Centro ha detto una fake news e che sono tutti racconti e falsità, allora ognuno è libero di interpretarlo come vuole".

Le segnalazioni di questo tipo ricevute, ha spiegato la presidente del Centro, "sono tre o quattro. Non tocca a me dire da parte di chi venivano fatte queste richieste, io ho fatto questa segnalazione, in più noi siamo protette dall'anonimato, dalla riservatezza delle donne stesse".

In sinergia con i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Di.Re – Donne in rete contro la violenza, , l'associazione di Aosta "avvierà azioni di monitoraggio della corretta applicazione della legge 194/1978 nel territorio regionale, e azioni di sensibilizzazione e resistenza, sostenendo le donne e valutando con esse, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto della loro volontà, ogni iniziativa utile a tutela delle stesse".

Il Centro donne "condivide le preoccupazioni da più parti espresse per la scelta del Governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle cosiddette associazioni pro-vita, non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza".

pa.ga.

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