Il Bastone di Asclepio | 24 aprile 2024, 09:00

Psicosomatica; la relazione fra gli organi e i conflitti di paura

"Non ha alcun senso dar nutrimento a paure che offuscano la vista e portano a una sostanziale perdita dell’udito. Vedere e sentire solo ciò che è, lasciando indietro ogni timore, sembra essere la chiave" V.Adiutori

PhotoCredits: ProntoMedicina.it

PhotoCredits: ProntoMedicina.it

Valentina Adiutori, nell'articolo precedente  a questo, pubblicato nella sezione Scientia nel nostro quotidiano on line ha illustrato le diverse corrispondenze tra gli apparati e il nostro sentire.

Questa è la volta di approfondire l'argomento trattando la relazione che si viene a creare fra gli organi e i conflitti nati da paure di ogni genere.

“La paura ci tiene concentrati sul passato o preoccupati per il futuro. Se possiamo riconoscere la nostra paura, possiamo renderci conto che in questo momento stiamo bene. In questo momento, oggi, siamo ancora vivi e i nostri corpi funzionano meravigliosamente. I nostri occhi possono ancora vedere il bel cielo. Le nostre orecchie possono ancora sentire le voci dei nostri cari.”

Le parole del monaco buddhista Thich Nhat Hanh ricordano quanto sia importante focalizzarsi su quel che c’è, senza abbandonarsi a inutili timori che tengono costantemente in considerazione un tempo oramai andato via e un tempo del quale ancora non conosciamo i dettagli. Purtroppo, però, non è facile comprendere che l’oggi è quel che realmente si ha tra le mani ed è più semplice immaginare di non vedere un cielo tanto azzurro e di non sentire abbastanza voci.

Si vive nell’abbondanza ma si respira continuamente la mancanza, provando delle sensazioni che lasciano un sapore acre. La paura è un’emozione primaria e assolve a fondamentali funzioni evolutive poiché protegge l’incolumità dell’individuo, portandolo lontano da pericoli e minacce.

Se correttamente gestita e controllata può rivelarsi, dunque, un’ottima compagna di viaggio, sempre attenta e scrupolosa, però se lasciata procedere nella sua arroganza e sfrontatezza sa essere tagliente quanto e più di una lama. Ama il dormiente, si lascia cullare dalla stasi e, mentre intorno tutto muta e si dirige frettolosamente verso il nuovo, alimenta proprio il caos dal quale fugge.

Potenzialmente dà luogo a somatizzazioni differenti a seconda delle sfumature del sentire e proprio l’intensità di quel sentire aumenta quando la paura si presenta. Essa prende per mano e conduce nel vasto spazio di un immaginario che talvolta è estremamente realistico. Anticipa, urla, dà significati quasi inconsistenti che negli occhi di chi teme assumono i contorni della concretezza. Riesce a creare interi paesaggi partendo da irrilevanti dettagli. Un’immagine, un suono, un pensiero…basta poco per dar forma a orizzonti indefiniti che spesso seguono ritmi che si allontanano dalla logica e, pieni di seducenti contraddizioni apparentemente coerenti, riescono a incantare.

Quando un terapeuta chiede ai pazienti di esporsi ai loro timori capita che questi si rendano conto di quanto inconsistente fosse il pericolo che percepivano, infatti il non assumersi il rischio di un confronto alimenta la paura immaginaria e fa crescere a dismisura la problematica.

Questa crescita è data anche dal fatto che non può esservi una vera soluzione se il problema è inesistente e, dinanzi alla mancanza di un’adeguata risposta, nasce un forte senso di impotenza vestito di una negatività che sembra voglia assumere pieni poteri.

Il dottor Diego Tomassone e molti altri specialisti ritengono che vi siano delle profonde relazioni tra gli organi e i conflitti da paura in base alle sfumature del sentire. I polmoni si collegano alla paura arcaica della morte, si avverte un pericolo che da fuori riesce a entrare dentro; i gangli del collo si collegano alla paura della malattia, si avverte un pericolo che arriva dall’interno; i muscoli si collegano alla paura di essere prigionieri, di non poter fuggire e di restare bloccati; il derma si collega alla paura di essere abbandonati, della solitudine; gli occhi si collegano alla paura di qualcosa che avviene alle spalle, si avverte un pericolo che viene da dietro; le orecchie si collegano alla paura di sentire parole violente; la laringe si collega alla paura di soffocare, si avverte un pericolo che è troppo vicino; la pleura si collega alla paura del proprio torace, si avverte un pericolo interno; il retto si collega alla paura di uscire dal proprio territorio; i bronchi si collegano alla paura di stare all’interno di quel territorio; la tiroide si collega a un forte senso di impotenza di fronte a una minaccia; il fegato si collega alla paura di morire d’inedia; il pericardio si collega alla paura per il proprio cuore, si avverte un pericolo che sta dentro.

Il corpo è un’unità, se una sua parte è colpita lo è il tutto e occorre una soluzione biologica al conflitto che si è presentato. Quando si è in fase di riparazione, dunque, è l’intero a essere coinvolto, ma se l’organo che dovrebbe produrre materiali utili per la ricostruzione si trova a sua volta in conflitto, il primo conflitto non riesce a risolversi e a dissolversi. Pertanto certi sintomi diventano cronici e per arrivare alla vera comprensione e guarigione occorre tener conto del sistema biologico globale. In questi tempi privi del senso della misura bisognerebbe giungere alla consapevolezza che tutto ha un suo perché e che quel perché non deve darci alcuna spiegazione.

Ognuno ha il proprio cammino, ognuno percorre una strada differente verso l’evoluzione. Non ha alcun senso cercare risposte che non possiamo ascoltare realmente, in quanto non possono appartenere alla nostra essenza.

Non ha alcun senso dar nutrimento a paure che offuscano la vista e portano a una sostanziale perdita dell’udito. Vedere e sentire solo ciò che è, lasciando indietro ogni timore, sembra essere la chiave 

 -------------------------------------------------------------------------------------------

CHI E' VALENTINA ADIUTORI

Valentina Adiutori nasce ad Anagni (FR) il 13/05/1989. All'età di sette anni si avvicina agli spartiti musicali e la bellezza disarmante delle note la trasporta in un mondo di soli suoni e colori. Quello strano universo, che dona concretezza all'astrattezza e mette ordine nel disordine, la affascina incredibilmente e diventa inchiostro versato su candidi fogli, fino a poco prima privi di qualsiasi sfumatura. Le emozioni si trasformano in fiumi prorompenti di parole che riescono a creare immagini entusiasmanti e divengono rime, strofe, canzoni, poesie. Passano gli anni e quella bambina, con le sue mille fantasticherie scritte ovunque, lascia spazio a una ragazza che si avvicina sempre più alla letteratura e alla filosofia, materie che appagano oltremodo la sua sete di conoscenza e la rendono estremamente attenta, curiosa e introspettiva. È allora che acquista la consapevolezza della grandezza dei sogni che stringe tra le mani e cerca di renderli una solida realtà, perciò partecipa a vari concorsi letterari nazionali e internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti. Nel medesimo periodo inizia a studiare armonia e composizione e al contempo scrive documentari per un'emittente televisiva locale. Nel 2006 pubblica il romanzo 'Alla ricerca di un sogno da vivere' (Montedit) e nel 2007 vede la luce 'NON c'era una volta' (Il Filo). L'anno successivo consegue il diploma di Liceo Scientifico e, dopo essersi trasferita in un paesino in provincia di Trento, si laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Verona. Nel 2023 consegue il master in Marketing Management nell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

CHI E' DIEGO TOMASSONE

Medico chirurgo piemontese, esercita la libera professione occupandosi prevalentemente di immunologia, pediatria e medicina predittiva, avendo conseguito diversi master post laurea e un dottorato di ricerca in malattie infettive, microbiologia e sanità pubblica. Esperto di medicine non convenzionali (iscritto nel Registro dell’OdM di Torino per la disciplina Omeopatia), oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la laurea triennale in scienze matematiche, e le lauree magistrali in fisica e chimica. Revisore scientifico della linea editoriale di 'Nature', la più importante rivista scientifica al mondo; editorial board (membro di redazione) di riviste di medicina e fisica; ricercatore affiliato 'Foundation of Physics Research Center' affianca il lavoro di medico a quello di fisico; attualmente dottorando di ricerca in fisica teorica, si occupa prevalentemente di fisica quantistica e biofisica.

https://www.holosmedica.com/ 

https://medicinaoh.blogspot.com/p/blog-page.html 

----------------------------------------------------------------------------------------

Per articoli correlati cliccare a dx della home page nella barra 'Scientia' oppure in fondo alla pagina nel box interessato.

Pagina facebook www.facebook.com/laprimalinea.it 

Valentina Adiutori

Ti potrebbero interessare anche: