Cronaca | 22 aprile 2024, 19:50

Omicidio a La Salle, possibile un 'doppio processo' per Teima Sohaib

Omicidio a La Salle, possibile un 'doppio processo' per Teima Sohaib

Per ora è un limbo la sorte giudiziaria di Teima Sohaib, il 21enne italiano di origini egiziane sospettato dell'omicidio della compagna 22enne Auriane Nathalie Laisne, assassinata a coltellate e il cui corpo senza vita è stato rinvenuto il 5 aprile nella chiesetta diroccata del villaggio abbandonato di Equilivaz a La Salle.

Tornerà in aula nel Palazzo di Giustizia della città sull'Isère giovedì 25 aprile, dopo il malore che lo ha colpito giovedì scorso (a causa di una probabile overdose di antidepressivi) e che ha costretto i giudici della 'Chambre d'instruction' della Corte d'appello del tribunale di Grenoble a rinviare di una settimana l'udienza sul mandato di arresto europeo, ovvero sulla decisione se estradare o no Sohaib in Italia. Lui dovrà essere processato il 3 maggio, sempre al tribunale di Grenoble, per il reato di violenze domestiche sempre nei confronti di Auriane; maltrattamenti che sarebbero stati compiuti tra Grenoble (dove Sohaib abita e dove lavorava in un ristorante) e Saint Priest (paese in provincia di Lione dove risiedeva la vittima).  Resta il fatto che, ad oggi, il procuratore della Repubblica a Grenoble, Eric Vaiilant, non ha ancora chiesto al collega italiano Luca Ceccanti, procuratore capo ad Aosta, nessun atto di indagine relativo all'omicidio Laisne. Attualmente per gli inquirenti francesi il delitto di Equilivaz è un libro bianco: a indagare sull'omicidio sono soltanto i carabinieri del Reparto operativo della Compagnia di Aosta, coordinati dal pm Manlio D'Ambrosi (e da Ceccanti).

Nell'udienza del 25 aprile alla 'Chambre d'instruction' grenoblais il procuratore Vaillant chiederà ai giudici di non estradare Teima Sohaib e di confermare la continuazione del reato di violenze, iniziato in Francia e conclusosi drammaticamente in Valle d'Aosta con la morte violenta della ragazza. "E' un 'caso' nostro - si è sinora limitato a spiegare ai giornalisti il magistrato francese - i maltrattamenti sono stati compiuti in Francia a danno di una cittadina francese da una persona residente qui, a Grenoble. L'omicidio è avvenuto in Italia ma sarebbe potuto accadere ovunque". Una tesi, questa, che è comune anche agli investigatori dell'Arma e ai magistrati italiani, che però la pensano diversamente rispetto alla competenza territoriale del delitto: l'omicidio è avvenuto in Italia, Teima deve essere processato qui, in Valle d'Aosta. Per riassumere: il sospettato potrebbe essere processato al tribunale di Grenoble o al tribunale di Aosta. Oppure in tutti e due. L'ipotesi del doppio processo non è affatto peregrina: due vicende distinte ma collegate tra loro s'intersecano e potrebbero prendere strade parallele per poi congiungersi l'una nell'altra.

E poi il 'doppio procedimento' non sarebbe certo una novità: per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il ceceno Rassoul Bissoultanov è stato processato in Spagna, dov'è avvenuto il delitto ma anche in Italia, dove Ciatti, italiano, viveva. E il doppio processo ha incastrato l'imputato, che seppur latitante e ricercato in tutta Europa è stato condannato in Italia all'ergastolo. 

pa.ga.