Cronaca | 19 aprile 2024, 11:09

Sventata rivolta di detenuti al carcere di Brissogne

Sventata rivolta di detenuti al carcere di Brissogne

Allerta massima giovedì sera nel carcere di Brissogne, dove un gruppo di detenuti "guidati da un extracomunitario ha devastato la rotonda di un piano costringendo i poliziotti ad uscire dal Reparto, rischiando di essere sequestrati". Lo rende noto Massimo Chiepolo, segretario del Sindacato autonomo polizia penitenziaria-Sappe, precisando che "ci sono stati attimi di fortissima tensione e solamente il sangue freddo e la professionalità dei poliziotti, che hanno immediatamente isolato i facinorosi, hanno permesso di evitare conseguenze drammatiche". 

Secondo quanto riferito dal Sappe, per riportare la situazione sotto controllo sono intervenuti numerosi agenti fuori servizio e rinforzi arrivati da un altro carcere piemontese. "Questo è solamente l'ultimo dei sempre più frequenti atti violenti messi in atto dai detenuti - prosegue Chiepolo - ed è grave che l'amministrazione non riesca a trovare rimedio e lasci il personale abbandonato a sé stesso". Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe, spiega: "Si tratta di eventi conseguenti ad una situazione di tensione carceraria nel Distretto piemontese-aostano-ligure già ampiamente evidenziata, per altro aggravata dalla mancanza di personale: chiediamo interventi concreti a favore dei colleghi del carcere di Aosta".     

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà e vicinanza a tutto il Reparto operativo di Aosta, ma sostiene anche che servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”. 

Il riferimento del leader nazionale del Sappe è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.

Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.  

pa.ga.