La domanda, adesso, è una sola: cosa succederà? Annunciata da mesi, è scoppiata la guerra in Sisex, gestore unico in materia di sicurezza, gestione e manutenzione del tunnel del Gran San Bernardo che ospita a livello commerciale la ripartizione degli incassi delle due società concessionarie, l'italiana Sitrasb presieduta da Edi Avoyer (foto sotto) e l'elvetica TGSB di Olivier Français. Il momento è quanto mai delicato ed è il peggiore possibile, per uno scontro interno che rischia di finire in tribunale e potrebbe portare a conseguenze imprevedibili e malaugurate: si avvicina la scadenza della concessione di Sitrasb per la gestione del tunnel e sicuramente una querelle economico-giudiziaria è la peggior credenziale per poter ottenere il rinnovo; dall'altro versante, il tunnel del Monte Bianco ha già avviato le chiusure notturne programmate e chiuderà del tutto a settembre per tre mesi. E tanto per ribadire, il servizio sostitutivo del treno Aosta-Ivrea 'regge' ma è sempre un surrogato della ferrovia, che resterà chiusa per tre anni.
Ecco perché la doverosa ma deflagrante lettera di risposta dei vertici della società partecipata regionale Sitrasb alla minacciosa missiva corredata di foto e inviata a più destinatari (allo scopo, va detto chiaramente, di screditare la gestione italiana) il 2 aprile scorso dai corrispondenti elvetici di TGSB, resa nota da Laprimalinea.it e che il mondo politico e quello economico valdostani a oggi paiono voler ignorare (ma a che serve procrastinare l'incontro con la realtà?) piomba oggi come un missile Iskander su Place Deffeyes.
Paventando rischi di incidenti gravi con conseguenze anche penali nefaste, causati da 'recenti' danni strutturali (o meglio fatti passare per tali, ma che invece non sono affatto recenti) e dal "continuo degrado della tratta italiana" (ma di degrado non ce n'è affatto) del traforo del Gran San Bernardo, Olivier Français (foto in basso) è tornato (lo aveva fatto a novembre 2023) a minacciare la chiusura del tunnel se la Sitrasb non avesse messo mano al portafoglio per pagare quella che gli svizzeri ritengono sia 'la quota italiana' - ma da loro calcolata e decisa - degli esorbitanti costi dei lavori alla soletta danneggiatasi nel 2017. Minaccia resa con parole 'velate', con allusioni ambigue che hanno fatto saltare la mosca al naso ad Avoyer e al suo cda. Che se fino a oggi ha avuto il torto di starsene troppo in silenzio, da oggi non lo ha più. Français attendeva una risposta entro il 16 aprile e l'ha avuta: il suo sarebbe, è scritto nero su bianco "un tentativo di creare un ingiustificato allarmismo, presumibilmente riconducibile alla finalità di esercitare su Sitrasb pressioni, anche indirette, ai fini della sottoscrizione di atti che Vi premono, ma la cui urgenza non sussiste, artatamente strumentalizzando un evento a Voi già noto come risalente nel tempo, attualmente privo di qualunque pericolosità". Indebite pressioni per le quali Sistrasb potrebbe esercitare "tutela anche giudiziaria, della reputazione e della professionalità della società stessa e dei suoi amministratori e dipendenti rispetto alla gravità ed all’evidente falsità e strumentalità delle affermazioni".
Dopo breve riflessione, in redazione si è ritenuto giusto, nei confronti dei lettori e di quel mondo politico-economico che non può ignorarla, pubblicare integralmente il contenuto della lettera scritta dai vertici di Sitrasb a quelli di TGSB e indirizzata - siccome chi la fa deve anche aspettarsela - anche ai destinatari 'terzi' della precedente missiva svizzera.
Ecco il testo integrale (chi mediamente competente di questioni legali non si farà sfuggire particolari importanti):
"Riscontriamo la Vostra raccomandata, datata 2.4.2024, anticipata via e-mail il 3.4.2024 e ricevuta il 9.4.2024, con la quale ci avete intimato di prendere posizione entro il 16 aprile su due aspetti ritenuti gravi sintomi di crescente degrado del tronco di traforo da noi gestito, tanto da doverne informare anche SISEX e la Commissione Mista per il tramite dei Capi Delegazione, e con la quale avete chiesto ci esprimessimo con urgenza sul prosieguo dei lavori da Voi appaltati, in corso su lato svizzero del traforo medesimo, nella tratta di competenza della scrivente. Onde sgombrare il campo da equivoci di sorta su affermazioni di siffatto grave tenore, la presente viene diretta a SISEX e alla Commissione Mista, sempre per il tramite dei Capi Delegazione, questi ultimi anche pubblici ufficiali, cui, come da Voi precisato, la precitata Vostra nota 2.4.2024 è stata trasmessa per conoscenza. Inoltre, riteniamo doveroso l’invio della presente, per conoscenza, anche al nostro Concedente, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed agli azionisti di SITRASB - Regione Autonoma Valle d’Aosta e Società Autostrade Valdostane Spa.
Riguardo al primo punto della Vs richiesta, cui si riferisce la foto n. 2 da Voi allegata, i laterizi distaccatisi, già rimossi il 15.3.2024, non rappresentano elemento di allarme, come riteniamo dovrebbe esserVi noto. Infatti, come prevedibile, sono stati trattenuti dalla rete di protezione appositamente posizionata lungo tutto il percorso nel 2017 e già rinnovata integralmente negli anni 2021 e 2022 in coerenza a quanto previsto dal progetto di rinforzo della soletta di ventilazione realizzato nel 2017, che ricordiamo essere stato approvato - oltre che dal Responsabile della Sicurezza – anche da TGSB e le cui relazioni di calcolo sono state condivise; pertanto, l’efficacia del sistema progettato, nota da tempo, è proprio confermata da quanto da Voi segnalato, ove si riscontra che il sistema ha perfettamente svolto il suo ruolo. D’altra parte, durante il sopralluogo, da Voi stessi menzionato, del 26-27 febbraio scorso svolto dall’ing. Umberto Ventosi e dall’ing. Albert Fournier, ci risulta che sia stata rilevata la presenza di piccoli elementi in laterizio sulla rete di protezione ma che per dimensioni e peso non evidenzia rischi di sorta.
In ordine, poi, al presunto imminente pericolo che, secondo quanto da Voi affermato al secondo punto, deriverebbe dalla rottura di due travetti, dimostrata dalla foto n. 1 da Voi pure allegata, non è senza profonda meraviglia e incredulità che Vi rispondiamo come segue:
1 - La rottura dei due travetti, come Vi è ben noto, non costituisce certamente un accadimento recente, ma risale al 2017. Per quanto poi riguarda le cause della rottura, essa non è riconducibile a degrado, ma all’impatto di mezzi fuori sagoma dell’impresa Implenia SA, Vostra appaltatrice. Tale danno è stato discusso a suo tempo, anche in presenza di Vs. rappresentanti, nella riunione del COTEC di SISEX n. 42 del 11/07/2017 in cui si è appunto dato atto che “un travetto portante alla PK 4000 è stato danneggiato da Implenia il 27.06.2017…”.
Nell’immediatezza, come risulta dal verbale della stessa riunione, Vi eravate rifiutati di farVi carico dei lavori di rinforzo ed era stato previsto che in caso di inerzia di Implenia nel ripristino, vi avremmo provveduto noi, come in effetti è poi avvenuto per il tramite della Treves F.lli S.n.c. diTreves B. & C., che ha realizzato i lavori di rinforzo indicati nel progetto a firma ing. Augusto Fosson di St-Vincent ed ha emesso fattura 21.9.2017, n. 176, per € 9.229,30. (Gli stessi lavori sono stati poi rifatturati da noi a Voi e, non avendo Voi provveduto al rimborso, qualche anno dopo per la stessa fattura abbiamo emesso, su Vostra reiterata richiesta, una nota di credito).
2 - D’altra parte, come si evince chiaramente dalla stessa fotografia n. 1 da Voi trasmessa in allegato alla nota 2.4.2024, e comunque come è certamente a Voi noto, dopo l’evento del 21.9.2017, l’intera funzione portante della soletta di ventilazione è stata garantita da un diverso sistema di ancoraggi, rispetto al quale l’integrità dei travetti è indifferente. Il fatto che i travetti presentino alcuni segni di rottura, dunque, non solo non incide sulla valutazione di tenuta della soletta, ma rientra nelle valutazioni di rischio già a suo tempo effettuate, siccome risolte attraverso il sistema ancora oggi efficace.
3 - In base a quanto ci è noto, le foto allegate alla Vostra nota in riscontro, sono state esibite anche in sede di CdA di SISEX dell’11.3.2024 utilizzando i medesimi toni allarmistici; tuttavia, già in detta sede, in cui le foto di che trattasi sono state rammostrate per la prima volta e senza che dalla data del 26-27 febbraio nessuno abbia assunto l’iniziativa di segnalare alcunché di anomalo al riguardo, gli ingegneri presenti a tale riunione di SISEX hanno subito notato che una struttura come quella rappresentata in detta fotografia non può oggettivamente essere pericolosa in quanto tale, atteso che il rivestimento in lamiera ancorato alla volta della galleria garantisce la tenuta della struttura a prescindere dall’integrità dei travetti originariamente posizionati.
4 - Sul punto, affrontato in tale seduta di SISEX, ogni eventuale dubbio sulla tenuta della struttura è stato chiaramente e definitivamente risolto, per cui ci sorprende che ora indirizziate una raccomandata in cui riproponete il tema, coinvolgendo anche la Commissione Mista e (nuovamente) SISEX.
5 - Pertanto, non solo i segni di lesione che emergono dalla fotografia in allegato alla nota in riscontro non desterebbero preoccupazione comunque rilevati, ma nel caso di specie deve ribadirsi che siete perfettamente a conoscenza sia della ragione per la quale i due travetti rappresentati in fotografia presentino segni di lesione, sia del fatto che non si tratta di rottura da ammaloramento ma da impatto, sia infine del fatto che il sistema di sostegno della soletta non si basa sull’integrità dei travetti ma sugli ancoraggi realizzati con l’intervento del 2017.
6 - Vieppiù stupefacente, poi, è la circostanza che le gravi affermazioni di cui alla Vostra nota 2.4.2024,asseritamente basate sul sopralluogo del 26 e 27 febbraio scorso, siano state da Voi rese senza neppure avere a disposizione il necessario supporto tecnico, atteso che non risulta che per tale sopralluogo sia stato ancora formato un verbale e/o un report firmato. Al contrario, ci risulta che durante il predetto sopralluogo, l’esperto Umberto Ventosi abbia condiviso con il collega Fournier il fatto che i due travetti oggetto di attenzione fossero già stati messi in sicurezza mediante la posa in opera di due profilati metallici ad “omega” di contenimento degli stessi, a loro volta ancorati alla volta del tunnel mediante dei tiranti in acciaio, e chetale sistema di sostegno fosse poi stato smantellato, dallo stesso ing. Ventosi, al momento della realizzazione dell’intervento urgente di messa in sicurezza di fine 2017. L’ing. Ventosi ha inoltre precisato che, a testimonianza, ancor oggi visibile, dell'intervento d'urgenza operato da SITRASB a seguito della constatazione del danno ai travetti precompressi del solaio, restano i fori di passaggio attraverso il solaio dei tiranti di sostegno dei profilati ad "omega"; detti fori sono stati sigillati con schiuma espansa di colore azzurro perfettamente distinguibili all'intradosso del solaio medesimo.
7 - In sintesi, non possiamo che ritenere che la Vs raccomandata, anticipata via e-mail, costituisca un tentativo di creare un ingiustificato allarmismo, presumibilmente riconducibile alla finalità di esercitare su SITRASB pressioni, anche indirette, ai fini della sottoscrizione di atti che Vi premono, ma la cui urgenza non sussiste, artatamente strumentalizzando un evento a Voi già noto come risalente nel tempo, attualmente privo di qualunque pericolosità, a cui si è posto rimedio oltre sei anni fa con modalità tuttora efficaci e oggetto di costanti verifiche e monitoraggi, tra l’altro ignorando sia le opinioni tecniche già di tenore rassicurante espresse recentemente in CdA di SISEX alla seduta dell’11 marzo scorso, sia il fatto che i tecnici che hanno eseguito l’ispezione il 26 e il 27 febbraio scorso ancora oggi non hanno segnalato alcunché di preoccupante al riguardo. Per ogni chiarezza, soprattutto a beneficio dei soggetti cui la presente è diretta per conoscenza, per quanto riguarda il tratto di traforo da noi gestito possiamo rassicurare sul fatto che già a partire da giugno 2021 contiamo sul supporto di due ingegneri esperti (Umberto Ventosi e Giampiero Lanteri) per le verifiche trimestrali sia sulla calotta, sia sul solaio di ventilazione, con una frequenza doppia rispetto a quanto da Voi segnalato. Nel 2023,inoltre, abbiamo incaricato la società InGeoLab (dell’ingegner Alberto Bethaz - esperto di ispezioni di opere infrastrutturali) di effettuare un’ispezione approfondita mediante l’utilizzo di un nuovo programma, che permette di identificare e catalogare in modo preciso i difetti presenti secondo lo standard IQOA. Infine, nel 2023, abbiamo dato mandato al Politecnico di Torino - Dipartimento di ingegneria dell’Ambiente e Territorio e delle Infrastrutture- di effettuare uno studio al fine di aggiornare lo stato degli ammassi rocciosi e dei rivestimenti nel nostro tratto di competenza. Questo studio sarà supportato da una campagna di prove (carotaggi, video ispezioni, georadar, ecc…) che sono in corso di pianificazione. Parallelamente, si prevede di smontare una parte consistente dei rivestimenti dei piedritti al fine di procedere all’ispezione completa degli stessi (esigenza evidenziata nelle riunioni del comitato tecnico). Tutti i rapporti di ispezione sono registrati nel database comune, pertanto, a Voi ben noti e comunque accessibili anche ad enti di controllo esterni (Responsabile della sicurezza, Comitato Tecnico ecc.).
Quanto sopra ampiamente chiarito, invitandoVi ad astenerVi in futuro dal porre in essere analoghe azioni di tale portata o dal sostenere con ingiustificato allarmismo e senza alcuna evidenza tecnica la pericolosità del traforo, almeno per la tratta in gestione alla scrivente, comunichiamo che SITRASB, in ogni caso valuterà ogni forma di tutela, anche giudiziaria, della reputazione e della professionalità della società stessa e dei suoi amministratori e dipendenti rispetto alla gravità ed all’evidente falsità e strumentalità delle affermazioni contenute nella Vs. del 2 aprile 20242".