Ambiente | 17 aprile 2024, 16:40

Un caso, il primo, di 'febbre dengue' in Valle d'Aosta

Un caso, il primo, di 'febbre dengue' in Valle d'Aosta

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl ha reso noto che è stato registrato un caso di 'dengue', il primo, in Valle d’Aosta.

"Il paziente – spiega la Usl in una nota – è un giovane residente ad Aosta, recentemente rientrato da un viaggio in Sud America dove presumibilmente è stato punto da una zanzara portatrice del virus. Non è stato ospedalizzato né ha dovuto seguire una terapia specifica. Attualmente sta bene".

Il dottor Salvatore Bongiorno, direttore della Struttura Igiene e Sanità pubblica, spiega che la 'dengue' “è una malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue (del gruppo degli Arbovirus) che viene trasmessa dalle punture di zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Va precisato, quindi, che la dengue non è una malattia a trasmissione diretta, da persona a persona, ma il contagio avviene solo attraverso insetti vettori, ossia le zanzare del genere Aedes. In alcuni Paesi del mondo, come il Sud America, è endemica e in crescita, ma nella maggior parte dei casi l’infezione si presenta in forma asintomatica oppure come malattia febbrile autolimitante. Seguendo il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 abbiamo segnalato il caso al Ministero della Salute e l’autorità locale, in questo caso il Comune di Aosta, che si occuperà delle azioni di monitoraggio e contrasto (rilevazione zanzare, disinfestazione) seguendo le indicazioni previste dal Piano”.

I sintomi del giovane aostano sono stati quelli tipici della dengue, soprattutto febbre alta e dolori muscolari, alle ossa e alle articolazioni.  

Sintomi e diagnosi

Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

Prevenzione e trattamento

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia.

Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes. 

Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane. La malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.

red.laprimalinea.it

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