Economia | 15 aprile 2024, 20:28

Assessorato Turismo, 'riscossione imposta soggiorno riscossa direttamente in Valle'

Assessorato Turismo, 'riscossione imposta soggiorno riscossa direttamente in Valle'

Alle esternazioni di VdA Aperta diffusesi questa mattina in merito a diverse problematiche - riscontrate dalla coalizione di minoranza - su riscossione e versamento dell'imposta di soggiorno da parte dei gestori degli affitti brevi, replica l'assessorato regionale al Turismo.

"In Valle d’Aosta l’imposta di soggiorno viene riscossa direttamente dai gestori delle strutture ricettive e degli alloggi ad uso turistico -si legge in un'articolata nota dell'assessore Giulio Grosjacques - mentre non è prevista la riscossione per il tramite delle piattaforme. Allo stato attuale, nessun Comune valdostano ha stipulato convenzioni con portali telematici per la riscossione dell’imposta".

Si tratta, sostiene l'assessore, "di una scelta definita con la legge regionale n.10/2023 (quella sugli affitti turistici ndr), che è stato possibile adottare anche per effetto della nostra condizione di Regione autonoma e che è stata condivisa con i Comuni per il tramite del Celva, allo scopo di avere una corretta applicazione e controllo dell’imposta, a beneficio degli operatori e dei loro ospiti".

L’assessorato in questi giorni ha inviato ad ogni locatore dotato di Codice identificativo di riconoscimento-Cir e a ogni operatore turistico-ricettivo una comunicazione via mail per evidenziare il funzionamento dell’imposta e fornirgli l’importo delle tariffe, con un link a tutte le regole definite dalla normativa regionale e dalla deliberazione 1146 del 2023, concernenti per esempio le riduzioni in bassa stagione ed i casi di esenzione dall’imposta (dall’ottavo pernottamento consecutivo, minori di 15 anni, persone con disabilità, scolaresche, ecc.).

"In tali comunicazioni  -  prosegue la nota - si è in particolare evidenziato che nonostante il portale Airbnb abbia fornito indicazioni diverse a livello nazionale, in Valle d’Aosta nessun portale telematico può riscuotere dagli ospiti delle strutture turistico-ricettive e degli alloggi ad uso turistico l’imposta di soggiorno in nome e per conto dei loro gestori".

L'assessorato rileva che, "in un panorama nazionale in cui vari Comuni hanno pubblicato avvisi analoghi all’informativa che l’Assessorato ha inviato a ogni singolo operatore (ad esempio Como, Cuneo, Finale Ligure, Riomaggiore, Pienza) e addirittura, secondo quanto riportato dai mezzi di informazione, il Comune di Roma ha denunciato una piattaforma telematica per evasione fiscale, la scelta del legislatore regionale rende l’applicazione dell’imposta non solo più sicura, dal punto di vista della verifica e tracciabilità degli importi e dell’applicazione delle esenzioni e riduzioni previste, ma anche più semplice per la maggior parte degli utenti, che diversamente, specialmente per chi opera su più canali e più piattaforme, si troverebbero ad avere diverse modalità di versamento con il rischio di inadempimenti che si ripercuoterebbero su di loro con tutte le conseguenze sanzionatorie del caso".

E ancora: "Affidandosi a una piattaforma che gestisce il processo in modo centralizzato, il rischio di incorrere in problemi di applicazione o addirittura di parziale evasione dell’imposta non è trascurabile, e in questo caso le difficoltà e gli oneri ricadrebbero in gran parte sugli operatori, che potrebbero trovarsi a gestire dei reclami degli utenti o addirittura dei provvedimenti di accertamento da parte dei Comuni: a questo proposito è facile constatare come le indicazioni fornite da alcune piattaforme ai loro host parlino di versamenti cumulativi per un’intera zona, indichino una periodicità diversa da quella prevista dalla legge regionale, evidenzino limiti nella gestione delle esenzioni, riportino passaggi non del tutto chiari che rimandano a previi accordi con i Comuni che, si ribadisce, in Valle d’Aosta non risultano sussistenti, e che responsabilizzano comunque l’operatore in caso di errori".

L’assessore al Turismo "constata con dispiacere che qualcuno (il riferimento evidentemente è a VdA Aperta ndr)  ha immediatamente polemizzato sull’argomento, senza preventivamente confrontarsi con l’assessorato per conoscere le ragioni dell’iniziativa ed evidentemente senza effettuare approfondimenti: basta navigare per qualche minuto su internet per vedere che tanti Comuni sul territorio nazionale hanno agito come la Regione Valle d’Aosta e che, allo stato attuale, il pagamento diretto da parte delle piattaforme costituisce una semplificazione solo apparente a cui la prevalenza dei Comuni in Italia ha deciso di non aderire".

La nota conclude ribadendo quindi che "l’Amministrazione regionale ha agito proprio per tutelare tutti gli operatori e per semplificare i loro adempimenti. Si evidenza che, proprio per accompagnare gli operatori in questa fase di avvio dell’applicazione della nuova disciplina dell’imposta di soggiorno, sul sito regionale sono sempre pubblicate ed aggiornate tutte le informazioni necessarie per la sua corretta gestione e che gli uffici dell’assessorato sono a disposizione per fornire eventuali chiarimenti".

red.laprimalinea.it

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