Politica | 30 marzo 2024, 17:38

Anpi VdA, 'svastiche a scuola, segnali preoccuanti da non ignorare'

'E' importante che questi gesti non vengano sottovalutati e minimizzati visto che ricordano eventi tragici nella storia del nostro Paese e dell’Europa'

Anpi VdA, 'svastiche a scuola, segnali preoccuanti da non ignorare'

La sezione valdostana dell'Associazione nazionale partigiani-Anpi ringrazia e accoglie con favore la presa di posizione della Dirigente dell'Istituzione scolastica 'Abbé J.M. Trèves', Antonella Dallou e dei docenti del consiglio della classe Terza B della scuola secondaria di primo grado di Saint-Vincent per i provvedimenti presi a seguito di una svastica disegnata su una lavagna, seguita da altri segni su muri e banchi e immagini condivise di professori vestiti come Hitler. 

"Per la nostra associazione - si legge in una nota - è importante che questi gesti non vengano sottovalutati e minimizzati visto che ricordano eventi tragici nella storia del nostro Paese e dell’Europa. Eventi che ebbero inizio con il diffondersi dell’ideologia fascista e razzista, con l’emanazione delle leggi razziali del 1938 e con l’invio delle persone nei campi di concentramento e di sterminio".

Il presidente dell'ANPI della Valle d'Aosta, Nedo Vinzio, parla di un “segnale preoccupante, soprattutto visto l'enorme impegno profuso proprio dall'Istituzione Scolastica 'Abbé J.M. Trèves' di Saint-Vincent che il 13 dicembre 2023, in occasione degli 80 anni dall'arresto di Primo Levi ad Amay, ha fatto incontrare i ragazzi con ricercatori importanti quali Fabio Levi, Paolo Momigliano Levi e Federico Gregoretti Zoja e ha analizzato e approfondito il 'Diario di Anna Frank' e 'Se questo è un uomo'." 

L'ANPI, infine, apprezzando le parole della Sovraintendente agli Studi, Marina Fey, evidenzia "la propria disponibilità a creare nuovi momenti di confronto con gli alunni. Il revisionismo oggi dilagante intende sdoganare un passato che non deve tornare, per questo, oggi più che mai, c’è la necessità non solo di vincere l’indifferenza e la rassegnazione, in un Paese disgregato e disilluso, ma anche di vincere quelle sacche di non conoscenza e quelle carenze di cultura democratica che non aiutano certamente né a capire il presente, né a nutrire fondate speranze per il futuro".

pa.ga.

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