Questa notte ovvero tra sabato 30 e domenica 31 marzo e più precisamente alle 2 di notte, dovremo spostare le lancette dell’orologio un’ora avanti, posizionandole sulle 3. Il cambio dell’ora di stanotte è perciò quello per il quale si dorme un’ora di meno, ma è anche vero che da domani farà buio un’ora più tardi la sera.
I computer, molti orologi digitali e quelli degli smartphone si adattano automaticamente al nuovo orario, mentre resta intatto il 'rito' dello spostamento delle lancette in alcune sveglie e orologi a muro.
L’ora legale rimpiazza l’ora solare (che tornerà quest'anno la notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre), e tra le altre cose fa risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica: esiste in Italia dal 1916 e fu adottata mentre il Paese era impegnato nella Prima guerra mondiale. Il cambio ora serve a sfruttare la luce del sole e arrivare a un risparmio energetico che la società italiana della rete elettrica Terna valuta in circa 200 milioni di euro grazie a minori consumi per 410 milioni di kWh e 200 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
L’introduzione dell’ora legale è spesso attribuita all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica pubblicata su un giornale di Parigi, con la quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele. Abolita nel 1920, nei decenni successivi l’ora legale fu più volte introdotta, sospesa e reintrodotta.
Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del sole nel tardo pomeriggio e alla sera. Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). È dal 1981 che ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo e tolta l'ultima domenica di ottobre, che quest'anno (come nel 2023) sarà il giorno 27.