Ambiente | 29 marzo 2024, 12:37

Ambientalisti all'attacco sulla strada al Col Ranzola: 'spreco di denaro pubblico'

Ambientalisti all'attacco sulla strada al Col Ranzola: 'spreco di denaro pubblico'

"Come si fa a 'riqualificare' una strada se quella strada non c’è?". Se lo chiede la segreteria di Legambiente VdA in merito alla delibera regionale che investe circa tre milioni di euro "di soldi pubblici per creare un collegamento intervallivo tra la Valle di Gressoney e quella di Ayas - si legge in una nota - presumibilmente con enormi muri di sostegno per i tornanti necessari a superare la pendenza".

L'intestazione della delibera, ricordano gli ambientalisti,  è “riqualificazione della strada del Col Ranzola", ma per Legambiente "non è un modo onesto di usare le parole", anche se "a questo siamo abituati: ormai non c’è scempio che non sia garantito 'sostenibile'".

Il collegamento che la Regione vorrebbe realizzare tra la zona di Estoul, in comune di Brusson, e l'arrivo della seggiovia Weissmatten a Gressoney-Sain-Jean, "su crinali geologicamente fragili", sostiene Legambiente, è stata proposta dalle due amministrazioni locali interessate e consisterebbe nella realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, lungo circa sei chilometri, volto a collegare le due poderali già esistenti: quella che da Estoul raggiunge gli alpeggi sotto al colle e quella a servizio della località Weissmatten sul versante gressonaro.

Legambiente VdA segue la vicenda "sin dalle sue prime battute" e acquisirà nei giorni prossimi lo studio di fattibilità della nuova strada, che non è stato reso pubblico e che potrà essere ritirato solo direttamente in loco, a Gressoney. L’accesso agli atti in formato digitale non è previsto.

"In attesa di poter sviluppare osservazioni puntuali sulla proposta di tracciato - proseguono gli ambientalisti - che sappiamo con certezza toccherà aree naturali di pregio, con riconosciuta valenza storica e archeologica, segnaliamo che la somma di denaro pubblico stanziato, in un periodo di contrazione continua di servizi essenziali, e le motivazioni a sostegno di questa scelta sollevano forti perplessità. Non comprendiamo come un tracciato poderale che attraversa zone fortemente acclivi e instabili possa fungere da via di fuga in caso di calamità naturali".

Per Legambiente "è anche difficile ravvisare la tanto sottolineata valenza ciclabile di questo collegamento. La zona a monte di Estoul è percorsa da numerose strade poderali utilizzabili anche dalle bici. Una di esse, per esempio, raggiunge la conca dei laghi di Palasinaz, e una sua diramazione il più vicino lago Litteran. L'amministrazione ipotizza anche un collegamento ulteriore al col de Joux che, a sua volta, è nodo centrale di una serie di itinerari escursionistici e ciclo escursionistici già esistenti e frequentati da tempo dai turisti. Non ci pare che l'offerta sia carente. E non ci pare che questo ennesimo itinerario per mountain bike - tre milioni di euro del FOSMIT (cospicuo fondo statale per lo sviluppo delle montagne italiane) - sia un buon investimento".

"Da tempo Legambiente, anche a livello nazionale - ha dichiarato il presidente del Circolo valdostano, Denis Buttol (foto sopra) - sottolinea che un reale contrasto allo spopolamento montano debba fondarsi, innanzitutto, sul ripristino dei servizi (medici, market, uffici, connessioni veloci internet, trasporti) sempre più carenti”.

red.laprimalinea.it

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