Per diversi anni vertice di Gladio, figura di spicco nel panorama dei servizi segreti italiani e valoroso ufficiale degli Alpini, nel 2004 la Regione Valle d'Aosta gli affidò l’incarico di verificare le misure di sicurezza del Palazzo regionale in piazza Deffeyes (consulenza altamente sensibile richiesta e firmata dall'allora assessore regionale alle Finanze e Programmazione Aurelio Marguerettaz).
E' morto questa mattina, domenica 24 marzo, all'età di 90 anni il generale di Corpo d’armata Paolo Inzerilli, Capo di Stato Maggiore dei Servizi Segreti Militari-Sismi dal 1989 al 1991, Capo della struttura Gladio dal 1974 al 1986, Capo dell'Ufficio Nazionale di Sicurezza (l'ufficio che rilascia i Nulla osta sicurezza-Nos) dal 1987 al 1989. A renderlo noto, in anticipo sulle fonti statali e "con grande tristezza" la struttura militare speciale Stay Behind.
"La carriera del generali Inzerilli è stata contrassegnata da una straordinaria dedizione al servizio della Patria - si legge in una nota - e dalla sua indiscussa competenza nel campo dell'intelligence militare. Il Generale Inzerilli ha ricoperto diversi incarichi di rilievo, distinguendosi per la sua abilità e la sua integrità".
Tra i suoi ruoli più significativi, è ricordato "il periodo trascorso come ufficiale esperto del SISMI, il Servizio segreto militare italiano, dove ha contribuito in modo significativo alla sicurezza nazionale. Inoltre, è stato Presidente dell'Associazione Stay Behind dal 12 maggio 1996 al 26 aprile 1998, periodo durante il quale ha guidato l'associazione con grande saggezza e determinazione".
Il Generale Paolo Inzerilli, prosegue la nota di cordoglio dell'associazione, "sarà ricordato non solo per le sue straordinarie capacità professionali, ma anche per la sua umanità e il suo impegno costante a difesa dei valori fondamentali della democrazia e della sicurezza nazionale. La sua scomparsa rappresenta una perdita irreparabile per l'Italia nel suo complesso. Il suo esempio e il suo spirito guideranno per sempre coloro che continuano a lavorare per la sicurezza e il bene del nostro Paese (...) Il suo spirito e la sua eredità continueranno a ispirare e a guidare le future generazioni di servitori della Patria".