Cronaca | 21 marzo 2024, 17:12

Una prima condanna per l'operaio morto schiacciato a Chambave

Una prima condanna per l'operaio morto schiacciato a Chambave

Quattro gli imputati a processo ma c'è una prima condanna al tribunale di Aosta per la morte di Salvatore Esposito, operaio 61enne di Nus travolto e ucciso dalla rampa di un semirimorchio a Chambave il 3 marzo 2022.

Il giudice monocratico Maurizio D'Abrusco ha condannato a otto mesi di carcere a Franco De Filippi, 81 anni, nato a Carrù (Cuneo), amministratore della società cuneese che costruì il semirimorchio. Era accusato dal pm Francesco Pizzato (che ha chiesto la stessa pena comminata dal giudice) di omicidio colposo per aver messo in commercio un veicolo con difetti di costruzione.   

In aula il pm ha ripercorso le fasi dell'incidente: durante la discesa della rampa la saldatura ha ceduto, schiacciando il lavoratore. La saldatura, come evidenziato dalle perizie, era stata fatta male, quindi è stato commercializzato un mezzo con saldatura non eseguita a regola d'arte.

Secondo l'avvocato difensore, Mario Vittorio Bruno del foro di Cuneo, "un lavoro mal fatto non vuole dire non idoneo" e per questo ha chiesto l'assoluzione per De Filippi. Testi, il perito del pm e due consulenti della difesa. Esposito si trovava vicino all'autoarticolato su cui avrebbe dovuto essere caricata una pala meccanica, quando è stato colpito e schiacciato. Era poi morto poco dopo il ricovero in ospedale ad Aosta.   

Accusati di mancata valutazione del rischio e mancata formazione del lavoratore, hanno scelto il rito abbreviato condizionato gli altri tre imputati: Carmela Anna Esposito, Daniela Vona, Simone Vona, amministratori dell'azienda valdostana per la quale lavorava la vittima.

red.laprimalinea.it

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