Eventi e appuntamenti | 04 marzo 2024, 14:30

Ricordato ad Aosta il carabiniere eroe Edoardo Alessi

Ricordato ad Aosta il carabiniere eroe Edoardo Alessi

Si è svolta questa mattina, in via Porta Pretoria n. 6 ad Aosta, una breve ma intensa cerimonia nell’anniversario della nascita del tenente colonnello dei carabinieri Edoardo Alessi nato ad Aosta 4 marzo 1897. 

Alla presenza del sindaco, Gianni Nuti e del Comandante del Gruppo Carabinieri di Aosta, il colonnello Giovanni Cuccurullo; delle autorità civili e militari e dell’Associazione nazionale carabinieri-ANC di Aosta rappresentata dal presidente Primo Giorgio Musetti, è stata data lettura di un resoconto della storia militare dell’ufficiale dell’Arma dei Carabinieri durante il secondo conflitto mondiale e della sua attività dopo l’armistizio quale comandante partigiano.  

Il Ten. Col. dei Carabinieri Edoardo Alessi nacque ad Aosta il 4 marzo 1897. 

Dopo aver conseguito la maturità classica, si arruolò come soldato semplice nel Regio Esercito Italiano, Arma di Artiglieria, all'età di 19 anni. Successivamente, fu ammesso al Corso Allievi Ufficiali di complemento, e il 1º gennaio 1916, con il grado di Sottotenente, fu assegnato al Reparto speciale "I bombardieri", dove si distinse per il suo coraggio durante un attacco aereo, meritando una Medaglia di Bronzo al Valor Militare nonostante le ferite riportate. Nel 1920, Alessi transitò nell'Arma dei Carabinieri come Ufficiale in servizio permanente effettivo e fu assegnato al Battaglione Mobile di Genova. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, fu nominato Comandante del primo Battaglione Carabinieri Paracadutisti dell'Esercito Italiano, e successivamente operò in Africa Settentrionale con impieghi ricognitivi e di vigilanza.

Nel 1941, Alessi comandò il suo Battaglione in una strenua difesa contro le forze nemiche, ottenendo il plauso del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito per il coraggio e la resistenza dimostrati. Nel 1942, rientrò in Italia e assunse il comando del Gruppo di Sondrio, dove fu promosso al grado di Tenente Colonnello. Durante il caos del settembre 1943, Alessi si distinse per la sua fermezza e determinazione nel resistere all'occupazione nazifascista, arrivando persino a elaborare un piano per difendere la Valtellina dall'invasione tedesca. Tuttavia, il suo rifiuto di giurare fedeltà al governo repubblichino lo mise sotto la lente dei nazifascisti, che lo minacciarono di deportazione.

Per garantire la propria sicurezza, Alessi si trasferì in Svizzera, dove fu internato nel Campo per Ufficiali di Chexbres. Tuttavia, continuò a sostenere il governo Badoglio e a favorire l'espatrio di centinaia di persone perseguitate politicamente, guadagnandosi una condanna a 30 anni di reclusione in Italia. Nel 1944, Alessi fu inviato a Campione d'Italia, dove fu nominato Comandante italiano del campo di rifugiati, lavorando per garantire la sicurezza e il benessere della comunità.

Tuttavia, il suo impegno gli attirò l'ostilità di alcuni locali, e nel febbraio 1945, su richiesta del Comitato di Liberazione Nazionale, ritornò in Italia con il nome di battaglia "Marcello" e prese il comando della 1ª Divisione Alpina Valtellina Volontari della Libertà. Il 26 aprile 1945, durante un'imboscata, Alessi perse la vita insieme al suo aiutante, lasciando dietro di sé un'eredità di coraggio e sacrificio, e contribuendo a scrivere una delle prime pagine del paracadutismo militare italiano.

 

red.laprimalinea.it

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