Cronaca | 21 gennaio 2024, 09:05

Truffe sui minuti di elicottero, le telefonate tra indagati: 'dai, tanto paga il Comune...'

Per gli inquirenti dell'Arma 'nessun volo per enti pubblici è risparmiato' dalle iniziative illecite del patron di Sky Aviation e dei suoi dipendenti

Truffe sui minuti di elicottero, le telefonate tra indagati: 'dai, tanto paga il Comune...'

Non hanno dubbi, i carabinieri del Reparto Operativo di Aosta che dall'estate scorsa indagano sulle presunte truffe e tentate truffe che sarebbero state perpetrate da Alessandro Penco, 45 anni - titolare della società di elicotteri Sky Aviation srl, appaltatrice della Regione - e da altre sette persone tra cui Valerio Segor, dal 5 luglio 2023 capo della Protezione civile valdostana.

Sono tre i filoni d'inchiesta sull'incendio che il 19 luglio scorso ha devastato 190 ettari di bosco, distrutto due case e danneggiato gravemente una terza nel territorio di Aymavilles, ma certamente quello sull'ipotizzata "fraudolenta contabilizzazione delle ore di volo prestate dalla Sky Aviation a favore della Pubblica amministrazione" indicata negli atti dell'inchiesta è il più corposo per numero di indagati e per attività investigativa. Anche perché i carabinieri, partiti dalla segnalazione su presunti costi 'gonfiati' sulle ore di volo degli elicotteri per lo spegnimento del maxi rogo che per giorni ha giganteggiato sui soccorritori, hanno spaziato su diversi altri episodi di intervento da parte dei velivoli di Sky Aviation nel corso del 2023, arrivando a scrivere nella loro annotazione investigativa del 18 ottobre scorso (e ribadendo con forza le risultanze investigative nel decreto di perquisizione datato 1 dicembre 2023) che "nessun volo per enti pubblici è risparmiato" dalle iniziative illecite degli indagati.

Per dirlo, i militari dell'Arma si sono avvalsi di 42 intercettazioni ritenute probanti, nonché del sequestro di: smartwatch e di ogni altro oggetto tracciante la movimentazione dei mezzi in uso al personale elicotteristico; cellulari, smartphone, tablet e pc portatili; Quaderno tecnico di bordo (Registro voli e piloti) in originale di tutti i modelli di elicottero oggetto di interesse investigativo; fatture e documentazione contabile; schede degli interventi (recanti durata e personale impiegato); le benne 'Bambi Bucket' utilizzate nell'incendio di Aymavilles e in un altro grosso rogo a Sarre (per il quale il presunto autore dell'accensione è indagato nello stesso procedimento per incendio colposo); le registrazioni degli impianti di videosorveglianza che documentano arrivo e partenza degli elicotteri; il Modello Organizzativo di Gestione di Sky Aviation; i verbali di esecuzione dei contratti di appalto. I sequestri sono stati effettuati in abitazioni private e luoghi di lavoro, compresi gli uffici della Protezione civile valdostana. 

E così dalle indagini è emerso che se chi usufruisce dei servizi con elicottero "ha scarsa conoscenza delle procedure alle quali si deve attenere il concessionario", la mancanza di precisi controlli "consente a quest'ultimo di speculare irregolarmente aggirando il capitolato d'appalto". Come ad esempio servirsi, per spegnere un incendio, di un elicottero non idoneo perché non equipaggiato per le esigenze di protezione civile. Sarebbe accaduto il 20 agosto 2023, quando per domare le fiamme in località Alpenzu di Gressoney Saint Jean fu utilizzato un velivolo privo delle caratteristiche indicate nel capitolato; "condotta ingannevole", spiegano i carabinieri, messa in atto dagli indagati perché l'elicottero preposto ai servizi di protezione civile era impegnato per voli panoramici sopra Courmayeur.

Gli inquirenti parlano di "abitudine, da parte dei responsabili della Sky Aviation, di 'gonfiare' i tempi effettivi di volo nella registrazione dei servizi per conto della Protezione civile e altri enti pubblici". Pratica agevolata dal fatto che "il controllo da parte della Protezione civile sull'effettivo tempo di volo, avviene esclusivamente vidimando la documentazione fornita dalla stessa Sky Aviation". E' la ditta che compila le bollette che attestano il tempo di volo effettivo in maniera tale da farlo combaciare con il quaderno tecnico di bordo, per cui anche in caso di controllo "la documentazione sarebbe falsa, risulta regolare". Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di individuare numerosi episodi nei quali la documentazione da sottoporre al vaglio dell'organo di controllo sarebbe stata falsata. Accadde per un volo al bivacco Camardella: "Segno bivacco Camardella o altro", chiede un elicotterista a Penco, che risponde: "no, no, segna Comune di La Thuile e sotto, nelle note, metti convenzione elisky Comune Courmayeur e poi pompagli su un po' di minuti...", che da 17 posso salire a 24. Vale anche per gli interventi di volo sopra i sentieri delle gare internazionali di trail, come l'Ultra Trail Mont Blanc-UTMB e il Tor des Géants. "Io qualcosina caricavo (volo sull'UTMB ndr)...come per il Tor..." e da 25 i minuti potevano diventare 30. In un altro servizio al Camardella il minutaggio passa addirittura da sei minuti a "trenta dai...perfetto...".  Nel corso delle intercettazioni, gli episodi di presunte truffe sui minuti di volo (che costano cari, è bene ricordarlo) si moltiplicano. "Mettiglielo anche 20...tanto è il Comune...", indica Penco a un elicotterista il 4 ottobre durante un volo sull'UTMB. 

Non sempre, però, le cose vanno per il verso voluto da Penco. Il Reparto Operativo dell'Arma annota che in un'occasione un funzionario dell'Ufficio attività geologiche della Regione si accorge che l'indicazione dei tempi di volo sulla Becca di Nona era 'sballata': 108 minuti contati come tempo di lavoro effettivo contro i reali 28 di lavoro e 80 di trasferimento del mezzo. Fa una bella differenza perché la Regione paga 23 euro per ogni minuto svolto di lavoro e 16,48 per ogni minuto di trasferimento dell'elicottero. Penco, al telefono con il funzionario, ammette l'errore e spiega che rifarà la fattura. Poi, al telefono con la segretaria, sottolinea con lei l'irregolarità del conteggio ma poi ammette candidamente "...a parte che gli ho messo talmente...talmente tanti minuti in più che..." praticamente, anche rifacendola la fattura restava comunque ben 'gonfiata'. 

A onor di cronaca, va ricordato che nel maggio del 2021 Alessandro Penco era stato assolto dal Tribunale di Aosta dall'accusa di truffa aggravata ai danni di tre Comuni valdostani su presunte truffe nell'ambito del servizio di eliski. Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto per lui e un altro imputato un anno e sei mesi di reclusione, il giudice era stato di altro avviso.

pa.ga.