Religio et Fides | 26 dicembre 2023, 08:04

Santo Stefano...per saperne di più

"Pur di entrare all'interno della mangiatoia, Tesia avvolse un sasso come se fosse un bambino. Secondo la leggenda, non appena la Madonna se ne accorse, trasformò il sasso in un bambino vero e proprio, il cui nome era Stefano"

Santo Stefano...per saperne di più

Passato il Natale, tuffiamoci dentro la storia di Santo Stefano. Oggi la sua commemorazione: un tour tra fede, leggenda e tradizione.

In Grecia (paese d'origine del nome) Stéphanos corrisponde all'appellativo comune stéphanos che significa "corona".

La storia cristiana di Santo Stefano 

Secondo il Nuovo Testamento la morte di Santo Stefano sarebbe avvenuta intorno al 36 d.C. Gli Atti degli Apostoli ne riportano, nei capitoli 6 e 7, la vita fino alla morte. Fu il primo martire della storia cristiana, per questo è chiamato "protomartire" e venne lapidato nel 36 d.C. La certezza sulla data di morte è dovuta proprio al ricorso alla lapidazione, tipica esecuzione giudaica, e non invece alla crocifissione, che invece era impartita dagli occupanti romani. Venne accusato dal sinedrio di blasfemia e, successivamente, condannato alla lapidazione. Dopo la Pentecoste, Stefano si unì agli apostoli e divenne un discepolo di Cristo. Ecco che  iniziò a professare la parola di Dio, e il numero di ebrei che si convertivano al cristianesimo aumentò. Pertanto, i sacerdoti si allarmarono e denunciarono Stefano per blasfemia, con l’accusa di predicare contro Mosè e Dio.

Il 26 dicembre si celebra, dunque, Santo Stefano, ma questa giornata festiva è diventata "rosso di calendario" dal 1947 in Italia, frutto di un’iniziativa dello Stato volta a estendere le celebrazioni del Natale, un po’ com’è avvenuto per il Lunedì dell’Angelo (la cosiddetta Pasquetta). Il giorno di Santo Stefano e il Lunedì dell’Angelo sono dunque giorni festivi stabiliti non dalla Chiesa ma dallo Stato, per rendere più solenni e fruibili le feste di Natale e Pasqua. Prima, queste date erano semplici giornate lavorative.

Una curiosità, che forse non tutti sanno, è che nella tradizione della chiesa ortodossa e in quella protestante si festeggia il 27 dicembre. Ma perché nel Cristianesimo occidentale questa giornata viene subito dopo Natale?

Perché questo Santo fu il primo a testimoniare la parola di Dio, morendo per lui. È uno dei cosiddetti Comites Christi, cioè compagni di Gesù. Riconosciuto come primo martire, la sua festa venne inserita nel calendario cristiano subito dopo il Santo Natale in modo da creare una certa coerenza temporale.

Tantissime sono le tradizioni legate al 26 dicembre in Italia. Per moltissimi, questo giorno è la giornata degli avanzi, dove si consuma tutto ciò che è rimasto nei cenoni precedenti. Ma è anche momento per organizzare gite, uscite e scampagnate . A volte si prevedono per Santo Stefano degli eventi e momenti di preghiera significativi. Oppure, semplicemente, si sta a casa a rilassarsi con amici e parenti che non si sono incontrati nei giorni precedenti.

Quando i bambini chiedono la storia di Santo Stefano, invece di parlare del martirio, si utilizza un racconto che è a metà tra storia e leggenda.

"La mamma di Santo Stefano, di nome Tedia, andò ad adorare Gesù Bambino appena nato. Nonostante il suo più grande desiderio fosse quello di diventare mamma, ancora quando si recò da Gesù non aveva figli. Così, prese un grosso masso e lo nascose nello scialle, come se fosse un neonato. Maria, però, si rese conto che non teneva tra le braccia un bambino e le disse che il suo desiderio di maternità sarebbe diventato realtà. Da lì a poco, il masso si tramutò in bimbo".

Poi, però, Maria aggiunse che il neonato, nato da una pietra, sarebbe anche morto per via delle pietre (infatti Santo Stefano fu lapidato)

A tal proposito, c’è una curiosità legata alla tradizione e al culto di Santo Stefano. Molto spesso, infatti, chi soffre di calcoli invoca proprio lui, il primo martire della storia cristiana. Al suo nome, infatti, vengono associate proprietà curative contro il "mal di pietra" tanto da diventare il patrono di tagliapietre e muratori.

Santo Stefano è ritratto da Giotto, tra il 1330 e il 1335, in uno dei più raffinati dipinti su tavola superstiti del pittore. Il Santo viene rappresentato elegante, nella sua preziosa dalmatica, mentre regge un libro ben rilegato con una mano lunga, snella, geometrica. Sul capo sono poste le due pietre che lo hanno ucciso ma egli sembra non avvertire il senso del loro peso e il dolore.

Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Germania, Irlanda, Italia, Danimarca, Croazia, Serbia, Montenegro e Romania. Nel Regno Unito e in vari Paesi del Commonwealth si celebra altresì il Boxing Day, che corrisponde sempre alla festa di Santo Stefano a meno che non cada di domenica, nel qual caso si celebra il 27 dicembre. In Irlanda questo giorno è chiamato Lá Fhéile Stiofán o Lá an Dreoilín, mentre in Catalogna è chiamata Sant Esteve ed è un giorno di festa.

Tra i proverbi più noti su Santo Stefano, ve ne è uno francese: "A Santo Stefano le giornate si allungano di uno spillo". Il più celebre è: "Durare da Natale a Santo Stefano", a proposito di un nuovo acquisto che si rompe subito, nello spazio di un giorno.

Auguri a tutti i lettori e a quanti festeggiano oggi il loro onomastico!

red.laprimalinea.it

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