Tra Cielo e Terra | 30 novembre 2023, 18:00

Il cielo di dicembre e la stella Aldebaran, della costellazione del Toro

Photo Credits: Creative Fabrica

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Con dicembre inizia l’inverno astronomico, con il Solstizio d’inverno che quest’anno si ha il giorno 22 dicembre alle ore 4 e 27. In questo giorno il Sole, nel suo arco diurno, raggiunge la minima altezza sull’orizzonte, per cui avremo il dì più corto e la notte più lunga dell’anno.

Nella parte occidentale della volta celeste osserviamo ancora le principali costellazioni autunnali: Andromeda (con la splendida Galassia omonima), Perseo Cassiopea quasi allo zenit. In questa zona di cielo potremo ammirare, anche con un semplice binocolo, il cosiddetto “Doppio Ammasso di Perseo” – NGC 869/884 – situato a metà strada tra Cassiopea Perseo.

Nella parte orientale del cielo incontreremo, ben alto sull’orizzonte, un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, la cui stella più luminosa, di tonalità bianco giallastra, è la splendente Capella. Nell’Auriga si trovano tre ammassi aperti, compresi nel catalogo di Messier: M36, M37 e M38, molto cospicui e veramente belli se osservati al telescopio.

Se dall’Auriga ci spostiamo verso sud notiamo un’altra stella molto luminosa, di colore arancio: si tratta di Aldebaran, la stella alfa della costellazione del Toro. Un paio di ammassi aperti, composti da stelle giovani, arricchiscono questa zona di cielo: sono le Iadi e le Pleiadi. Le Iadi, disposte a V a formare la “testa del Toro”, si trovano nei pressi di Aldebaran solo apparentemente, in quanto sono distanti 130 anni luce, il doppio di Aldebaran. Se ne possono osservare cinque o sei a occhio nudo ma, con un telescopio, se ne vedono fino a circa 250. Le Pleiadi, M45 del catalogo di Messier, sono l’ammasso aperto di giovani stelle più ammirato di tutto il cielo. A occhio nudo si distinguono sei o sette stelle, dipende molto dalla limpidezza del cielo e dalla propria acutezza visiva; con un medio telescopio se ne possono contare diverse centinaia. Sono stelle bianco-azzurre, molto calde e luminose, nate tutte nel grembo della stessa nebulosa circa 80 milioni di anni fa e distanti circa 400 anni luce.

Il cielo di Dicembre alle ore 21 del giorno 15.

Proseguendo verso sud-est incontriamo un quadrilatero di stelle molto luminose con al centro tre stelle allineate: si tratta della costellazione di Orione, la regina delle costellazioni invernali, visibile da questo mese fino a marzo del prossimo anno. Un po’ più a nord-est troviamo una coppia di stelle luminose facilmente riconoscibili: sono Castore Polluce, le stelle più luminose dei Gemelli, altra bellissima costellazione invernale. Più vicino all’orizzonte noteremo un’altra stella ancor più luminosa di quelle appena citate: è Sirio, stella alfa del Cane Maggiore e stella più luminosa di tutta la volta celeste, che con il suo cangiante splendore identifica l’inverno del cielo boreale.

Pianeti. Ancora osservabile appena fa buio Saturno con i suoi spettacolari anelli posizionato sempre tra le stelle dell’Acquario. Anche Giove, tra le stelle dell’Ariete, rimane in ottime condizioni di visibilità fino tarda notte con la corte delle sue quattro lune più grandi.

Principali dati astronomici del Sole

– il 18 passa da Ofiuco a Sagittario                                             

– il 1° sorge alle 7.35 e tramonta alle 16.36

– il 15 sorge alle 7.48 e tramonta alle 16.35

– il 31 sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.44

Le fasi della Luna

– Ultimo quarto il 5

– Luna nuova il 13

– Primo quarto il 19

– Luna piena il 27

Fonte: AssociazioneAstrofiliMantovani

red.laprimalinea.it

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