Attualità | 01 novembre 2023, 06:55

Ognissanti, meno fiori (cari) e più preghiere (col cuore) per i defunti

Ognissanti, meno fiori (cari) e più preghiere (col cuore) per i defunti

 

Dopo il calo record del 2020, oltre il 30% in meno di vendite di fiori causa Covid, l'aumento dei prezzi quest'anno investe fortemente le ricorrenze di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti, mercoledì 1 e giovedì 2 novembre.

Dunque, Primo Novembre 2023 piuttosto dimesso, quello che si celebra nel capoluogo regionale, e più in generale in tutta la Valle, se dobbiamo ritenere attendibili i dati diffusi sui social network sulle spese dai fiorai. Sono aumentati a ottobre i prezzi di crisantemi, spider, sancarlini, rose, margherite e anthurium; per un solo vaso di grandezza media si sono spesi oltre 60 euro, mentre un crisantemo reciso può essere costato dai 3,50 ai 6 euro, l'anthurium fino a 7 euro al fiore e le margherite 5 euro.

Venendo alle celebrazioni il vescovo di Aosta, Franco Lovignana, celebrerà la messa in Cattedrale alle 10,30. Giovedì 2 novembre, alle 15 del pomeriggio al cimitero di Aosta, la Messa in suffragio di tutti i defunti. Il cimitero del capoluogo oggi e domani sarà aperto dalle 8 alle 18. 

Sant'Orso apre i cancelli

In occasione della ricorrenza, l'antico cimitero di Sant’Orso ad Aosta (nella foto a lato) resterà aperto fino a domenica 5 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 17,30. L’apertura del cimitero sarà assicurata dai volontari dell’associazione 'Amis du Cimetière du Bourg' nel quadro della convenzione sottoscritta tra l’associazione e il Comune di Aosta, volta a valorizzare un esempio significativo del patrimonio cittadino in virtù del suo valore di testimonianza storica e di pregio paesaggistico.

Commemorazione millenaria

Venendo alla tradizione, l'1 novembre è la festività che la Chiesa cattolica dedica alla memoria e alla glorificazione di tutti i Santi, mentre il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono paesi lontani per epoche e distanze. La data del festeggiamento dei morti, il 2 novembre, non è casuale. Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi.

Quello per cui Noè costruì l'arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre.

La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio stesso aveva annientato, col fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi, la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara. Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall'antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove il comune denominatore è consolare le anime dei defunti, perché siano propizie per i vivi.

La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era  la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. All'epoca dei primi cristiani, queste tradizioni erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani.

Così, nel 835, Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando, in questo modo, di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo, abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi, ci si mascherava da santi, da angeli e da diavoli; inoltre, si accendevano falò.

pa.ga.