Cronaca | 12 settembre 2023, 18:25

Valanga in Val di Rhemes, la procura torna sui suoi passi e chiede al gip di non archiviare l'inchiesta

Elia Meta, Sandro Dublanc e Lorenzo Holzknecht

Elia Meta, Sandro Dublanc e Lorenzo Holzknecht

Sembrava doversi chiudere con l'accoglimento della richiesta di archiviazione da parte del gip del tribunale di Aosta, l'inchiesta condotta dal pm Giovanni Roteglia per l'ipotesi di omicidio colposo plurimo relativa alla morte di tre aspiranti guide alpine travolte dalla valanga caduta nel zona del colle della Tsanteleina il 13 aprile scorso. Unico indagato era il 49enne valdostano Matteo Giglio,  istruttore del gruppo e unico superstite della tragedia.

Invece pochi giorni fa un avvocato difensore dei familiari di una delle vittime ha depositato una memoria che ha convinto la stessa procura a chiedere al gip la revoca della richiesta di archiviazione. L'atto è stato notificato oggi anche a Giglio e se accolto potrebbero riprendere con ulteriori accertamenti le indagini su quella slavina caduta in territorio francese ma ad appena 80 metri dalla Val di Rhemes, che costò la vita a Sandro Dublanc, 43 anni, valdostano maestro di sci di Champorcher; al finanziere Elia Meta (36), in servizio nella caserma del Soccorso alpino della Guardia di finanza-Sagf di Entreves (Courmayeur) e a Lorenzo Holzknecht (38), campione di skialp residente a Bormio.

Era stato Matteo Giglio a dare ieri l'allarme via satellite; era poi riuscito a disseppellire parzialmente i suoi allievi e a scendere a valle per andare incontro ai soccorritori; coinvolto parzialmente dal distacco, era stato ricoverato al 'Parini' in condizioni non gravi ed era stato dimesso dopo poco tempo.

Quando chiese l'archiviazione del procedimento il pm aostano ritenne credibile e non smentito da altri elementi il racconto di Giglio secondo cui la valanga si era staccata al passaggio di Dublanc su un accumulo di neve ventata, evitato in precedenza dallo stesso istruttore e dagli altri due allievi.

A causa del maltempo i corpi delle tre vittime erano stati recuperati soltanto l'indomani della tragedia; nel frattempo il vento aveva spostato la neve, impedendo agli inquirenti di ottenere riscontri utili dai rilievi nivologici. La documentazione depositata dal legale sosterrebbe una tesi diversa dalla testimonianza di Giglio.

pa.ga.