"Leonardo, un nostro tesserato e un artista di fama mondiale, ha subito un’aggressione verbale, che per poco non è sfociata in un’aggressione fisica, nella palestra che frequenta, come lui stesso ha raccontato sui suoi canali".
Arcigay Valle d'Aosta Queer VdA torna sulla vicenda denunciata su Facebook due settimane fa dall'artista aostano Leonardo Sinopoli che, vittima di un episodio di intolleranza omofoba nella palestra che frequenta e dov'è regolarmente iscritto, non ha abbassato la testa di fronte al 'bullo', bensì alla minaccia "io di froci in questa palestra non ne voglio vedere" ha risposto a tono ribadendo il diritto di chiunque a frequentare un ambiente sportivo, intimando all'uomo di smettere di insultare e minacciare.
"Ringraziamo, sinceramente, il proprietario della palestra che è intervenuto prendendo provvedimenti contro il violento - si legge in una nota social di Arcigay VdA - ma queste situazioni si ripresentano quotidianamente, magari senza nemmeno che se ne venga a conoscenza. Troppe volte viene propinata la strumentale bugia del fatto che qua, in Valle d’Aosta, questi problemi non esistano, che siamo immuni dall’omobitransafobia. Semplicemente, non ci sono strumenti di raccolta delle segnalazioni, perché non esiste reato o perché chi ne è vittima spesso non trova la forza di denunciare: perché insulti, minacce, violenze finiscono per umiliare, per tramortire e l’unica cosa che si vorrebbe fare è dimenticare".
L'Associazione, dunque, ricorda che "noi ci siamo", che "continueremo a combattere affinché tutto questo non sia normalità, ma diventi un comportamento ritenuto intollerabile e che non possa avere diritto di cittadinanza in un’Italia dove l’articolo 3 della Costituzione garantisce il rispetto dell’individualità, in ogni sua declinazione. E, soprattutto, in uno Stato dove le istituzioni o latitano o si fanno complici, per legge, di questa recrudescenza fascista".
Arcigay VdA rilancia il Google form per raccogliere le segnalazioni di discriminazioni e di aggressioni, "che ci serve per poter quantificare il fenomeno, per poter monitorarlo, per maturare sempre più consapevolezza su quello che accade".
Il Google form si trova a questo link https://forms.gle/Run5PbsXLzBxfCxs5 e "vi preghiamo di compilarlo ogni volta che siete vittime di episodi di omobitransafobia", è l'invito di Arcigay.
pa.ga.
