Cronaca | 28 marzo 2023, 11:05

In Valle nessun caso di sfruttamento di riders

In Valle nessun caso di sfruttamento di riders

In Valle d'Aosta non ci sono riders sfruttati dai datori di lavoro. Lo certificano i carabinieri che lunedì hanno svolto in Valle, insieme ai colleghi di tutta Italia, controlli a tappeto contro lo sfruttamento dei 'ciclofattorini'.

Nella nostra regione si è tenuta un'attività di controllo che ha coinvolto i militari del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro (101 nuclei dell'ispettorato del lavoro e cinque nuclei operativi) affiancati dai Comandi territoriali dell'Arma, per individuare "forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery". In Valle, i controlli sono stati fatti dal nucleo Ispettorato del lavoro, supportato da militari del Comando della compagnia di Aosta: "Non sono state rilevate infrazioni o situazioni anomale, ricevendo grande disponibilità dai soggetti controllati che hanno apprezzato l'interessamento da parte dell'Arma per un fenomeno che al momento non ha interessato la nostra regione" si legge in una nota.

I controlli sono nati da un'attività investigativa del nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri di Milano, unitamente alla polizia locale del capoluogo meneghino già nel settembre 2019, a seguito del coinvolgimento di alcuni ciclofattorini in incidenti stradali a Milano -anche mortali- e finalizzate al controllo della mancanza di qualsivoglia tutela applicata agli stessi rider ha poi fatto emergere una nuova forma di "caporalato digitale" attraverso l'illecita cessione di account.

Questa procedura è stata per un certo ritenuta un fenomeno 'fisiologico', dovuto alla volontaria e provvisoria messa a disposizione di terzi delle credenziali di login da parte del rider che, non volendo essere sloggato o penalizzato nel ranking, "prestava" volontariamente il proprio account senza pretendere alcun beneficio economico ma per il solo fine di mantenere in essere il rapporto con le piattaforme.

A livello nazionale, i carabinieri hanno proceduto a individuare su strada 1.609 ciclofattorini. Per l'Arma, "il fenomeno della cessione di account" è "trasversale sull'intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro nord Italia con le dinamiche già evidenziatesi a Milano". Su 823 lavoratori stranieri controllati, 92 sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all'11,2%. I carabinieri hanno accertato 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale.      

red.laprimalinea.it