Quest'anno il primo giorno di primavera cade il 20 marzo alle 21.24 .
Tutto ritorna alla vita!
La primavera segna il risveglio della natura e in qualche modo chiede anche a noi di uscire dal letargo invernale e rinascere a nuova vita, aprirsi, rigenerarsi. Le giornate diventano più lunghe e calde, ci si può godere anche qualche ora in più all' aperto.
La terra si prepara ad accogliere nuovi semi che esploderanno in tutto il loro splendore in estate e che potremo gustare. Tutto si colora di una luce che vibra dentro all'anima, riportandoci a volte anche ai ricordi passati, di quando si giocava nel cortile di casa dopo la scuola. Si sentono le voci dei bimbi echeggiare fino all' ora di cena e il canto degli uccellini fa da sfondo per tutta la giornata; qualche anziano ricomincia a farsi brevi ma spensierate passeggiate mentre appaiono come per magia più runners della stagione precedente.
Il nome della primavera deriva dal latino "vēr", che significa "splendere".
L’inizio della primavera astrologica nell’emisfero boreale accade di solito fra il 20 e il 21 marzo. La data varia in base alla differenza fra la durata dell’anno e dipende dal momento dell’equinozio di primavera.
L’equinozio, come già spiegato in altri articoli all'interno della nostra rubrica 'Tra Cielo e Terra' significa un’uguale durata tra il giorno e la notte. Quel evento astronomico accade due volte durante l’anno solare. Il momento d’equinozio della primavera viene definito in base alla posizione del sole, e accade quando il sole si trova allo zenit dell’equatore. Dopo l’equinozio di primavera, quando la notte e giorno hanno un’uguale durata, le giornate iniziano ad essere più lunghe della notte, fino alla fine della primavera - il momento del solstizio d’estate (21-22 giugno).
Come già scritto altre volte, non ovunque sulla Terra la primavera accade in quelle date. Nell’emisfero australe, nella parte opposta del globo, durante la nostra primavera è l’autunno. E lì, la primavera accade verso il 23 settembre fino al 21 dicembre.
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Molte culture del mondo, soprattutto del mondo antico, attribuivano alla primavera il tempo della vincita del luce sull'oscurità.
Nell’Antica Roma si celebravano antiche feste pagane dell’equinozio di primavera tra cui l’Aequinoctium Vernum e il ritorno di Core, o Proserpina, tra le braccia della madre Cerere, dea della vegetazione e antico archetipo della Dea Madre, chiamata Demetra nel mito greco all’origine dei Misteri Eleusini, che insegnavano agli Iniziati la conoscenza della vita dopo la morte sulla base dei ritmi della natura: la primavera che succedeva sempre all’inverno indicava la rinascita, la rigenerazione, la vittoria della vita sulla morte.
Durante i Piccoli Misteri di primavera che celebravano il ritorno di Core-Proserpina, i partecipanti si purificavano ritualmente in un fiume prima di assistere al rituale religioso durante il quale urlavano: "Piove e concepisci!" rivolto al cielo, per invitare il principio della vita, il seme divino, ad entrare nel grembo della terra, renderla feconda, e assicurare raccolti abbondanti.
Le popolazioni germaniche celebrano una festività simile col nome di Ostara in onore della dea Eostre, padrona del rinnovamento della vita che governava la fertilità e il risveglio della natura. Spiccava tra gli animali totemici di questo periodo la lepre, conosciuta per la sua grande prolificità. Proprio da questa festività nacque l’immagine della lepre marzolina che deponeva le uova, simbolo di vita, e che ritroveremo poi nella festa pasquale.
Ma la più antica festa dell’inizio della primavera del mondo è probabilmente Sham El Nessim.
Le origini della festa, che deriva dall’Egitto, risalgono fino a 4700 anni fa. Il suo nome, denominato anche "Shamo", significa "rinnovo della vita".
Nell’induismo, l’inizio della primavera significa la celebrazione del festival Holi - la festa dei colori. Durante quel giorno tutti si divertono insieme nelle piazze d’India, ma anche in altre parti del mondo, gettandosi addosso la polvere dei colori molto vivaci.
In Giappone invece si festeggia il "Hanami", la giornata dedicata alla famiglia. Tradizionalmente viene celebrata ammirando i ciliegi fioriti.
Hanami e la contemplazione dei ciliegi
L’equinozio di primavera è un tempo di passaggio tra due stagioni, che ci parla di seminare la terra ma anche i nostri sogni affinché possano mettere radici nella nostra realtà e nutrirci.
Insomma, impariamo quindi a risvegliare in noi il potere creativo e soprattutto ad ascoltare i preziosi messaggi di speranza che la natura fa fiorire sotto i nostri occhi: tutto è in perenne trasformazione, in divenire.
L’inverno non può durare per sempre.