Le notizie in merito alla realizzazione del grattacielo 'The Stone' A Cervinia mi hanno lasciato perplesso: sicuramente il progetto è ambizioso e per certi versi utile alla riqualificazione di un certo 'turismo di eccellenza' di cui necessitano le nostre località alpine.
Ma credo che in tempi come questi occorra, innanzitutto, salvaguardare l'ambiente che circonda e di cui, diciamolo pure, si 'nutrono' queste stesse località. Certamente, le ambizioni (legittime) di progettisti e costruttori finiscono lì dove inizia il rispetto delle norme insite nei Piani regolatori dalle quali, per quanto si possa invocare il necessario sviluppo ricettivo, non è possibile prescindere. Stando a quanto mi è dato sapere, però, non sono poche le varianti di Piano che sono state proposte, pre-attuate e poi disattese con repentini dietrofront delle Amministrazioni municipali di alcuni noti paesi delle nostre più belle vallate.
Mi chiedo, e mi si permetta la domanda: Chi controlla queste situazioni? Chi segue l'iter di questi passaggi? Ben venga lo sviluppo turistico in Valle d'Aosta e chi dice il contrario non sa quello che dice. Ma nel rispetto rigoroso delle leggi, dei regolamenti edilizi e della Natura che arricchisce e impreziosisce le nostre montagne. E prima di 'autorizzare', 'concedere' 'approvare', gli amministratori sappiano anche dire 'no' (nessun riferimento specifico a quanto citato sopra, parlo a carattere generale) a progetti privi di buon senso e intrinsecamente 'ostili' al benessere ecocompatibile.
M.N.
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