Cronaca | 17 novembre 2022, 18:45

Droga dello stupro, anche la Valle coinvolta in una maxioperazione della polizia

Nelle scorse settimane la Squadra Mobile della Questura aostana ha svolto perquisizioni nei confronti di alcuni valdostani, indagati nell'ambito dell'inchiesta dei pm romani Francesco Lo Voi e Giovanni Conzo conclusasi in queste ore

Droga dello stupro, anche la Valle coinvolta in una maxioperazione della polizia

Sei arresti domiciliari e uno in carcere eseguiti ieri in un 'blitz'; duecento indagati tra i quali almeno due valdostani (i nomi delle persone a piede libero non sono ancora stati resi noti) e 60 perquisizioni eseguite in tutta Italia, Valle d'Aosta compresa. Sono i numeri della maxi inchiesta iniziata circa due anni fa - coordinata dal Procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Giovanni Conzo - sull’importazione e cessione di ingenti quantitativi della cosiddetta 'droga dello stupro', il Gbl, ma anche di mefedrone e di cocaina.

Anche nomi di personaggi famosi tra quelli coinvolti nelle indagini: un neurologo dell'ospedale San Camillo, la sorella di una nota attrice (che ha già patteggiato la pena a un anno e cinque mesi), un finanziere romano e un musicista.

In diversi periodi sono “state arrestate 87 persone – spiega una nota del Procuratore capo Lo Voi - e sono stati sequestrati 200 chilogrammi di Gbl, pari a circa 380mila dosi singole". Sono stati anche oscurati, con la collaborazione del Servizio della Polizia delle Comunicazioni, "cinque siti internet utilizzati come canale di approvvigionamento della droga”. 

La Squadra Mobile aostana ha svolto, alcune settimane fa, perquisizioni e identificazioni di indagati su mandato dei pm titolari delle indagini, che hanno delineato "uno scenario allarmante sulla diffusione della droga, perlopiù approvvigionata mediante siti internet olandesi, dove la sostanza può essere legittimamente commercializzata, cosi favorendo una nuova forma di imprenditorialità criminale 'fai da te' anche nell’ambito del traffico di droga”.

“Proprio la commercializzazione illegale delle droghe – aggiunge Lo Voi nella nota – sulle reti informatiche risulta una modalità di diffusione insidiosa e difficile da contrastare, in quanto consente l’accesso al mercato clandestino di un numero potenzialmente indefinito di clienti ed offre la possibilità ai consumatori, soprattutto quelli più giovani, di acquistare la sostanza direttamente da casa, senza dover entrare in contatto con lo spacciatore, ricevendola a domicilio in confezioni, spedite per posta con la garanzia di riservatezza del contenuto”.

Tutto è iniziando quando gli investigatori della Polaria (polizia in servizio negli aeroporti) hanno monitorato l'arrivo dall'Olanda di un pacco sospetto destinato a Lecce. All'interno, c'era la droga. A quel punto è iniziata una fase di monitoraggio che ha portato a seguire il flusso di sostanza che veniva acquistata su internet da un gruppo di persone, sei uomini e una donna, che poi la rivendevano principalmente a Roma.

I sette - che organizzavano anche la gestione della serata - offrivano ai loro clienti anche festini privati (a casa o in albergo) dove veniva consumata la droga Gbl che permetteva prestazione sessuali fino a 24 ore. 

L’uso della 'droga dello stupro'

Parlando della diffusione di questo tipo di stupefacente, la nota della Procura sottolinea che "il Gbl è stato in particolare utilizzato per soggiogare la volontà degli ignari assuntori che ne hanno fatto uso e creare in loro uno stato di semi coscienza e amnesia, al fine di abusare sessualmente o per perpetrare violenza e raggiri ma anche per finalità voluttuarie ed è di rapida diffusione negli ambienti socio ricreativi e ludici”.