Attualità | 23 ottobre 2022, 17:39

'Lucianaz e il Covid; dichiarazioni non offensive ma spunti di riflessione'

Il cassetto dei lettori ospita oggi le considerazioni di una lettrice sulle polemiche nate in risposta alle dichiarazioni rese nell'Aula del Consiglio Valle dal consigliere indipendente

'Lucianaz e il Covid; dichiarazioni non offensive ma spunti di riflessione'

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Non conosco il consigliere regionale Diego Lucianaz ma ho potuto leggere sui giornali le sue dichiarazioni rese in Consiglio Valle su Covid e vaccini.

Vergognose e inammissibili non credo siano le sue parole. Inaccettabile è la strumentalizzazione che ne è seguita.

La maggioranza del Consiglio regionale si dissocia dalle sue dichiarazioni con toni civili e democratici, mentre su una testata giornalistica assai nota in Valle d’Aosta vengono riportate parole e affermazioni che in realtà l‘Assemblea non ha mai pronunciato, ma per fare 'scoop' si scrive di tutto, così come per confondere i lettori e quindi la cittadinanza, si pubblica un articolo per poi toglierlo dall’archivio del giornale stesso (questa si che è una pagliacciata...).

Successivamente alle dichiarazioni di Lucianaz, l'assessore alla Sanità, Roberto Barmasse e i vertici ospedalieri affermano che i casi e le ospedalizzazioni di malati per Sars-Covid 19 stanno aumentando e quindi chiedono rinforzi per mantenere un alto livello di asssistenza.

Il Consiglio degli enti locali valdostani-Celva Cpel accusa Lucianaz di aver negato "la sofferenza dei valdostani"; l' Ordine dei Medici della Valle d'Aosta interviene chiedendo al consigliere Lucianaz di “smentire quanto da lui affermato nell‘aula del Consiglio regionale".

Partendo dal presupposto che l’Italia è un Paese democratico, e quindi ogni individuo può esprimersi liberamente nei limiti del rispetto e della tolleranza, vorrei riportare come spunto di riflessione le dichiarazioni del consigliere Lucianaz.

“Curate i malati, per piacere e fermate questa colossale pagliacciata, la più grande della storia dell’Unione europea”;…”i vaccini non sono mai stati testati”; …”questa non è più una pandemia e le persone che ragionano lo sanno bene”;... ”da due anni e mezzo siamo molestati dall’ infodemia”; ...”i malati continuano ad aspettare, come prima, di essere curati".

In queste parole, chi davvero ragiona non può che comprendere che il consigliere non si scaglia contro né nega il Covid né tantomeno denigra il lavoro e l'impegno profusi da tutto il mondo della Sanità; semmai evidenzia l’estrema necessità di sgombrare il campo dai pregiudizi che hanno diviso negli ultimi due anni la società (novax e sivax, e tutto ciò che ne è conseguito) e dalle menzogne di una certa informazione che ha aumentato il livello non di attenzione, ma dello scontro e della paura.

In sintesi: che si arrivi al dunque spogliandoci di tutti gli orpelli che fanno di questo tragico momento, prima di tutto, una eccessiva dispersione di energie che dovrebbero solo concentrarsi alla sostanza del problema e inoltre distolgono l’attenzione su altre fondamentali problematiche sociali anch’esse di somma urgenza.

Finalmente una dichiarazione netta, pulita dalle scontate frasi di circostanza, forse un po’ forte per chi non vuole comprenderne il senso ma che comunque, ne ho certezza, ognuno di noi in cuor suo ha pensato.

L‘ipocrisia sociale è la malattia di questo momento: la paura di dire la propria su certi temi anche sul luogo di lavoro per timore di perderlo; le divisioni molto spesso famigliari tra due convinzioni opposte riguardo le vaccinazioni; la tensione che si avverte nello sguardo - perché la bocca ormai è chiusa – dei passanti . Le dispute al Governo, gli obblighi anticostituzionali, la discriminazione tra vaccinati e non, mi fanno pensare che di democratico non c’è più nulla, ricordandomi invece  un tempo vissuto dai nostri genitori in cui la parola 'Costituzione' aveva ancora un valore.

Lucianaz, per chi ancora non lo avesse capito, ha posto l’attenzione su una risoluzione del problema a seguito di alcune verità non strumentalizzate da canali social e men che meno complottiste ma annunciate dai vertici stessi della più grande azienda produttrice di vaccini – e qui riporto uno degli articoli pubblicati su tali dichiarazioni -. Non sarà la prima né l’ultima dichiarazione a tale proposito e otre a quelle annunciateci le verità sono poi quelle che possiamo guardare con i nostri occhi ogni giorno ma che, forse, fanno talmente paura che preferiamo fingere di non accorgercene: d’altronde ci hanno così confuso…

Non siamo nell’epoca del barocco e nemmeno del fascismo, ma ancora sulla ‘carta’ in un Paese democratico. Tra le righe, il coraggio verbale del consigliere Lucianaz altro non è che l’invito a tutti noi di affrontare questa emergenza in modo differente e ben più realistico di quanto lo è stato finora.

Aver indossato la mascherina per due anni ci ha forse aiutato a proteggerci da virus e batteri, ci ha costretto a confrontarci con l'obbligatorietà di disposizioni decise dall'oggi al domani ma non ci ha tolto la voce, la possibilità di dire ciò che pensiamo. E fortunatamente c'è qualcuno che questa voce non ha il timore di farla sentire.

E dunque: alcun discredito a tutti gli operatori sanitari; tutta la vicinanza possibile a chi ha perso uno o più affetti a causa del Covid e ha dovuto ‘salutarlo’ nelle gelide condizioni imposte dalle norme di prevenzione sanitaria; a chi ha vissuto questa sofferta esperienza in prima persona e una calda speranza che l’informazione possa una volta per tutte smetterla di strumentalizzare persino la punteggiatura in un tema assai più grave, perdendone così il senso del contenuto.

E per la Scienza, come disse Roosvelt, “fai ciò che puoi con quello che hai nel posto in cui sei”.

 

a.a.