L’inchiesta sui presunti illeciti in una procedura di sanatoria edilizia a La Salle approda al tribunale di Aosta. A due settimane dalle prime anticipazioni pubblicate da LaPrimaLinea.it, nelle quali erano state ricostruite la denuncia di un impresario e di alcuni condòmini e le prime verifiche tecniche, la Procura della Repubblica di Aosta ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio nei confronti del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Marco Averone, e dell’impresario Pierfrancesco Spensatello, legale rappresentante della Sogem srl. L’udienza predibattimentale è stata fissata per il 12 marzo 2026. Averone è difeso dall'avvocato del foro aostano Corrado Bellora; Spensatello è assistito dai legali Vincenzo Scipioni (Aosta) e Giulio Vinciguerra del foro di Torino.
Secondo il provvedimento firmato dal sostituto procuratore Giovanni Roteglia, i due avrebbero attestato falsamente la conformità urbanistica dell’immobile oggetto della domanda di sanatoria, relativa al Permesso di Costruire in Sanatoria n. 14 del 2024. Le contestazioni della Procura si concentrano su tre elementi: l’omissione dell’intervento di demolizione e ricostruzione eseguito nonostante la concessione originaria autorizzasse soltanto un restauro conservativo; la presenza di tolleranze costruttive superiori ai limiti consentiti dalla normativa regionale; e le difformità rispetto alle prescrizioni della Soprintendenza, in particolare per quanto riguarda la diversa realizzazione dell’impianto forometrico rispetto al parere rilasciato nel giugno 2023.
A queste accuse, formulate in concorso con Averone, per Spensatello se ne aggiunge una seconda: il reato di falso in dichiarazione, per aver indicato nella domanda del 9 aprile 2024 che “non esistono altri soggetti aventi titolo” sull’immobile, nonostante si trattasse di un condominio con varie unità già cedute a terzi e abitate. Tale dichiarazione, secondo la Procura, avrebbe consentito la prosecuzione dell’iter e il rilascio del titolo edilizio in sanatoria.
Come ricostruito da LaPrimaLinea.it nell’articolo del 20 novembre scorso, la vicenda era stata segnalata da alcuni condomini, tra cui il valdostano Alberto Bois, oggi persona offesa nel procedimento. Bois, titolare dell'impresa edile Ivit, impresario che per primo si era occupato dei lavori al condominio e che ha promosso l'iniziativa penale dopo 11 anni di contenziosi "per reperire i documenti e difendere i miei interessi", commenta a Laprimalinea.it.
Le lamentele riguardavano la trasformazione dell’edificio, ritenuta più ampia della semplice ristrutturazione autorizzata, la mancata informazione agli altri proprietari e l’impatto dell’intervento sulle parti comuni e sull’assetto originario del fabbricato. Da quella denuncia erano scaturiti gli accertamenti urbanistici e l’apertura del fascicolo penale.
Il caso, particolarmente complesso per gli intrecci tra normativa tecnica, vincoli paesaggistici e responsabilità amministrative, rischia di diventare un precedente significativo nella gestione delle sanatorie edilizie in Valle d’Aosta. Averone e Spensatello potranno chiedere riti alternativi prima dell’apertura del dibattimento, mentre Bois potrà eventualmente costituirsi parte civile.


pa.ga.



