Per la prima volta dopo quattro anni, il treemap dell’Agenas relativo al Programma Nazionale Esiti (PNE) mostra l'ospedale 'Parini' di Aosta privo di aree critiche. Nel Report PNE 2025, presentato questa mattina e riferito all’attività del 2024, tutte le otto macro-aree valutate risultano infatti collocate nelle fasce positive – verde o gialla – segnando un miglioramento strutturale della qualità dell’assistenza erogata. Il cambiamento è significativo: le aree giudicate “scarse” o “insufficienti” sono state completamente azzerate, mentre aumentano sia le aree classificate come eccellenti, passate da zero a tre, sia quelle con risultati superiori alla media nazionale, salite da una a due.
"È un obiettivo significativo, frutto di un lavoro capillare e metodico svolto in quattro anni – commenta il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti (foto sotto) –. Non c’è alcun trionfalismo: conosciamo bene le criticità del sistema sanitario pubblico, dai tempi di attesa alle necessità organizzative interne. Ma il riconoscimento degli sforzi fatti dagli operatori dà energia per affrontare le sfide che restano". Sulla stessa linea, pur con un richiamo alla prudenza, si colloca l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, che ricorda come la logica delle “pagelle” non sia mai stata condivisa dall’amministrazione: "Non eravamo d’accordo con questa metodologia neppure quando la fotografia resa non riconosceva l’impegno del personale. Ma oggi possiamo dire che il percorso intrapreso – fatto di collaborazione, trasparenza e ascolto – sta dando i primi risultati e va proseguito".
L’analisi delle otto macro-aree disciplinari conferma un quadro complessivamente in crescita: cinque risultano in miglioramento, due stabili e una mostra un lieve arretramento, pur restando in zona verde. Tra i dati più significativi spicca, nel cardiocircolatorio, il trattamento tempestivo dell’infarto miocardico acuto con angioplastica entro 90 minuti, che raggiunge il 60,38%, superando la media nazionale. In nefrologia la mortalità per insufficienza renale cronica scende all’1,63% rispetto all’11,25% dell’anno precedente. Nell’area gravidanza e parto diminuiscono i tagli cesarei primari (dal 37,35% al 32,62%) e le episiotomie (dal 2,43% all’1,06%). In ambito osteomuscolare cresce in modo rilevante la percentuale di interventi per frattura di femore eseguiti entro 48 ore, oggi al 51,9%, e la chirurgia oncologica registra un aumento dei volumi e della qualità degli interventi, con una mortalità a 30 giorni per tumore del colon pari allo 0,57%, molto inferiore alla media italiana.
Restano elevate le performance dell’area neurologica e respiratoria: la mortalità a 30 giorni per ictus ischemico è pari al 3,04%, circa un terzo della media nazionale, mentre quella per BPCO riacutizzata si attesta all’1,66% contro il 9,16% italiano. Il miglioramento complessivo del treemap, secondo l’Agenas, deriva da interventi organizzativi mirati, audit clinici, formazione continua e una più accurata codifica dei dati, confermando una crescita strutturale delle prestazioni ospedaliere valdostane.


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