Economia | 25 novembre 2025, 12:50

Traforo del Monte Bianco, allarme per possibile riduzione occupazionale

Chiesta alla Regione l'apertura di un tavolo urgente. Grannonico (UilT), 'intervenire subito per non ripetere gli errori del recente passato'

Traforo del Monte Bianco, allarme per possibile riduzione occupazionale

L’Associazione nazionale delle Imprese di Sorveglianza Antincendio-ANISA lancia l’allarme sul futuro occupazionale degli oltre 80 addetti del servizio antincendio e primo soccorso impiegati al Traforo del Monte Bianco. In una lettera inviata al presidente della Giunta, Renzo Testolin, e alle organizzazioni sindacali, l’associazione chiede l’apertura immediata di un tavolo istituzionale che coinvolga il GEIE-TMB e tutte le parti sociali, alla luce della prospettata chiusura totale o parziale dell’infrastruttura per lavori che potrebbero durare dai tre ai quindici anni.

Secondo ANISA, l’incertezza sulla futura operatività del traforo rischia di tradursi in un drastico ridimensionamento del personale: la nuova gara internazionale che il GEIE-TMB si appresterebbe a bandire, regolata – come già nel 2013 – dal diritto francese, potrebbe infatti comportare una riduzione del 40-50% degli attuali addetti. Una prospettiva che la stessa associazione giudica “potenzialmente devastante” per l’occupazione valdostana e per un settore composto da professionalità “uniche nel panorama europeo”, frutto di oltre vent’anni di esperienza e formazione specialistica.

ANISA ricorda anche il precedente del 2013, quando – grazie all’intervento della Regione e dei sindacati – venne inserita nella gara una clausola sociale che garantì il pieno riassorbimento dei lavoratori. Oggi, l’associazione chiede che la futura procedura tenga conto della reale configurazione organizzativa del servizio, evitando di penalizzare l’attuale appaltatore che dovrebbe farsi carico di ricollocazioni e ammortizzatori sociali non richiesti ai concorrenti esteri.

Grannonico (Uil Trasporti): 'La Regione si muova subito'

Sulla vicenda interviene anche Andrea Grannonico (foto sopra), segretario regionale Uil Trasporti Valle d’Aosta, che invita la Regione a non commettere gli errori del passato: “Serve un intervento immediato della Regione per evitare quanto accadde pochi anni fa in un simile contesto, quando – a scapito di una momentanea e minima riduzione dei servizi nel trasporto pubblico-TPL in Valle – venne fatta tabula rasa di autisti, per poi andare a cercarne in Italia e persino oltre frontiera appena un anno dopo”.

Secondo Grannonico, lo scenario che si prospetta al Traforo del Monte Bianco presenta forti analogie con quella vicenda: una gestione affrettata delle fasi transitorie potrebbe causare la perdita di professionalità strategiche, difficili da reintegrare una volta completati i lavori o ripristinata la piena operatività del tunnel

La richiesta di ANISA

ANISA sollecita Testolin a convocare al più presto un tavolo concertativo istituzionale, ritenuto “indispensabile” per garantire continuità occupazionale, tutelare competenze altamente specializzate e assicurare equità tra i partecipanti alla gara futura. Una presa di posizione che, con l’appoggio dei sindacati, riporta al centro dell’agenda regionale un nodo cruciale: come gestire l’impatto sociale ed economico di una delle infrastrutture più importanti e delicate della Valle d’Aosta.

 

pa.ga.