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Cronaca | 20 settembre 2025, 10:35

Champdepraz, chiuso definitivamente il processo sui Berger: assoluzione piena per tutti gli imputati

Champdepraz, chiuso definitivamente il processo sui Berger: assoluzione piena per tutti gli imputati

È divenuta irrevocabile – e dotata del relativo visto – la sentenza con cui la Corte d’Appello di Torino ha assolto con formula piena Federica Berger, Paola Allietto Berger e Jury Corradin dai reati urbanistici contestati loro nell’ambito dell’inchiesta sul torrente Chalamy a Champdepraz.

Con questa decisione, si chiude definitivamente un procedimento che negli anni dal 2019 al 2021 aveva visto imputati vari membri della famiglia Berger, imprenditori della bassa Valle, assistiti dai legali Gianni Maria Saracco e Saverio Rodi, del foro di Torino. Vicenda che ebbe, comprensibilmente, grande eco mediatica locale, con tanto di foto dell'intero nucleo familiare pubblicate su diverse testate.

Ma già in primo grado il Tribunale di Aosta aveva assolto Luigi Berger (ex sindaco del paese) e il figlio Gian Luca dalle accuse di reati ambientali, in particolare dalla contestazione di gestione non autorizzata di rifiuti.

Secondo la ricostruzione della Procura, le società riconducibili al gruppo Berger avrebbero innalzato un’area nei pressi della Dora per la realizzazione di un piazzale presentando solo una segnalazione di inizio attività (Scia) invece che regolare permesso a costruire; i giudici hanno però rilevato che la Scia era documento valido e che anzi l’innalzamento di quell’area era un’azione ‘obbligata’ per motivi di sicurezza (causa le ‘piene’ della Dora). Luigi e Gian Luca Berger erano anche stati accusati di aver riqualificato una porzione del torrente Chalamy mediante la posa di conglomerato bituminoso, materiale proveniente da fresatura stradale che – sempre secondo l’accusa – non poteva essere impiegato in quel modo e doveva essere trattato come rifiuto speciale. Una tesi che, tuttavia, è stata ribaltata dai giudici: già il Tribunale di Aosta aveva escluso l’ipotesi di discarica abusiva, assolvendo tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”.

Con la pronuncia della Corte d’Appello di Torino, anche le condanne per abuso edilizio – inflitte in primo grado a Paola Allietto, Federica Berger e Juri Corradin – sono state annullate, sancendo la loro completa estraneità alle ipotesi di reato contestate.

La vicenda giudiziaria, avviata con le indagini della Procura nel maggio 2019, si conclude dunque con un’assoluzione piena e definitiva per tutti i componenti della famiglia Berger coinvolti e per il progettista Corradin.

pa.ga.