Fratelli d’Italia Valle d’Aosta attacca la decisione della Giunta regionale di vaccinare coattivamente tutti i bovini sul territorio valdostano contro la dermatite nodulare contagiosa oltre la zona di sorveglianza, prevista nel raggio di 50 chilometri dall’epicentro francese.
Secondo il partito, la scelta della Regione sarebbe stata “unilaterale e discrezionale”, a differenza di quanto avvenuto in Piemonte e Lombardia. Il Piemonte, si legge in una nota di FdI VdA, ha ordinato la vaccinazione solo in caso di conclamata necessità e ha dato istruzioni per il rientro urgente dei propri bovini attualmente presenti in Valle d’Aosta, evitando così che quelli al di fuori della zona di sorveglianza vengano vaccinati. La Lombardia, invece, ha limitato le vaccinazioni obbligatorie esclusivamente alla zona dell’allevamento colpito dal focolaio, senza estenderle al resto del territorio limitrofo.
FdI sottolinea inoltre un presunto errore nella procedura amministrativa: la lettera inviata dall’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, al ministero della Salute, con richiesta di valutazione di deroghe per evitare l’abbattimento dell’intero allevamento, sarebbe indirizzata all’ente sbagliato, dato che la competenza per concedere eccezioni spetterebbe alle Asl territoriali, quindi in questo caso, alla Usl VdA.
Il partito chiede alla Regione di assumersi “chiaramente le totali responsabilità” per eventuali conseguenze economiche sugli allevatori derivanti dalla decisione.