Cronaca | 20 giugno 2025, 15:00

Superbonus 110, nuovo sequestro da 800mila euro a Perloz

Superbonus 110, nuovo sequestro da 800mila euro a Perloz

Un nuovo sequestro da 800mila euro è stato eseguito nei giorni scorsi dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta nei confronti della società 'Opere Edili G.B'. di Igor Gamba, con sede a Perloz, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Aosta sui crediti fiscali fittizi legati al cosiddetto Superbonus 110%.

Il provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Aosta, riguarda lavori edilizi formalmente eseguiti su tre condomini situati sul territorio regionale, per i quali sarebbero stati creati crediti d’imposta inesistenti. Il sequestro si inserisce in una più ampia attività investigativa avviata nel febbraio 2024, che ha già portato all’iscrizione nel registro degli indagati di nove persone fisiche e tre società.

Secondo quanto emerso a livello gravemente indiziario, al centro dell’inchiesta ci sarebbe un articolato meccanismo ideato – secondo gli inquirenti – da un architetto valdostano, ovvero Cristian Facchini e da un commercialista originario di Catania ma operante in Valle, Michele Massimo Donato Monteleone. Sono indagati con loro gli amministratori delle tre società coinvolte: Damiano Calosso e Luca Simeone per la San Marchese ’95, i fratelli Diego e Simone e il padre Giuseppe Sorace per  la Generali Sorace Costruzioni e Igor Gamba per Opere Edili G.B. La posizione del nono indagato è ancora oggetto di accertamenti.Le tre società di costruzioni coinvolte avrebbero emesso fatture relative a lavori mai eseguiti, generando così crediti fiscali non spettanti. Le pratiche edilizie, riferite a dieci condomìni, sarebbero state asseverate da Facchini e trasmesse al portale ENEA per legittimarne l’origine. Monteleone, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe successivamente apposto il visto di conformità, consentendo l’inserimento dei crediti nei “cassetti fiscali” degli ignari proprietari degli immobili.

I reati contestati agli indagati spaziano dalla truffa ai danni di privati alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, fino al riciclaggio, autoriciclaggio, false asseverazioni e indebite compensazioni di imposta. Le società rispondono degli illeciti amministrativi connessi agli stessi reati.

Il sequestro appena eseguito segue altri tre analoghi interventi effettuati nei mesi di aprile, luglio e settembre 2024, per un ammontare complessivo di oltre 8,5 milioni di euro in crediti fiscali riferiti a dodici società – di cui nove residenti fuori Valle – e circa 1,8 milioni in beni e denaro riconducibili direttamente agli indagati.

“L’intervento – sottolineano dalla Guardia di Finanza – si inserisce nella missione istituzionale del Corpo, quale unico organo di polizia giudiziaria specializzato in ambito economico-finanziario, volto a tutelare le risorse pubbliche dell’Unione Europea, dello Stato e degli enti locali”.

pa.ga.