C'è un'ombra che si allunga sul progetto "Agile Arvier. La cultura del cambiamento", finanziato con fondi PNRR (Linea A, Attrattività dei borghi) e titolarità del ministero della Cultura. Com'è noto, un progetto ambizioso, da milioni di euro, che mira a trasformare il borgo e il suo patrimonio culturale. Ma qualcosa, nelle ultime settimane, sembra non andare per il verso giusto.
Il 23 aprile scorso, la Giunta comunale ha approvato una delibera (CUP F87B22000380001) con la quale prende atto della relazione bimestrale del periodo 01/01/2025–28/02/2025 e aggiorna i cronoprogrammi degli interventi. Tuttavia, l'allegato chiave, cioè proprio quella relazione bimestrale che si dichiara 'presa in atti', non risulta pubblicato né allegato alla documentazione. Una mancanza tutt’altro che trascurabile, considerato che si tratta di fondi pubblici dell’Unione Europea e di un progetto a monitoraggio serrato.
Nel frattempo, ad Aosta, presso la Sovrintendenza regionale, iniziano a circolare voci preoccupate: i progettisti incaricati per il restauro del Castello La Mothe – professionisti di Ancona – avrebbero proposto soluzioni considerate sproporzionate, non solo per i costi, ma anche per la gestione futura. La Sovrintendenza sarebbe rimasta perplessa, se non addirittura contrariata. Tuttavia, secondo fonti interne, il Comune di Arvier avrebbe comunque insistito per l’approvazione di tali soluzioni, aprendo così una possibile frizione istituzionale.
Infine, il 5 giugno, la società mandataria Acale srl di Ancona, che coordina il progetto, invia una comunicazione alle parti interessate: si è tenuta, su impulso urgente del Comune, una call per discutere i problemi legati alle tempistiche del progetto. L’amministrazione comunale avrebbe manifestato forti dubbi sulla possibilità di completare tutti gli interventi previsti, riservandosi addirittura di valutare attuazioni parziali.
Tutti elementi che, messi in fila, inducono a ipotizzare un possibile ridimensionamento del progetto "Agile Arvier". Se ciò accadesse, si aprirebbero scenari critici: una quota delle risorse già stanziate potrebbe restare inutilizzata, con conseguente spreco di fondi pubblici e un’occasione storica per il rilancio culturale del borgo che rischia di sfumare.
Per ora nulla è ufficiale, ma le premesse non sono rassicuranti. E in attesa che il Comune dia risposte chiare e trasparenti – magari iniziando con la pubblicazione della relazione approvata il 23 aprile – cresce il sospetto che l’"Agile Arvier" potrebbe non arrivare mai al traguardo nella forma in cui era stato concepito.