Integrazione e solidarietà | 30 maggio 2025, 16:00

'Ethical ', un progetto contro il bullismo e del cyberbullismo

'Ethical ', un progetto contro il bullismo e del cyberbullismo

E' stato presentato mercoledì 28 maggio, nella Sala 'M.I Viglino' di palazzo regionale, il progetto Ethical, approvato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, e avviato in Valle nell’ambito del Piano regionale della prevenzione, in collaborazione con l’azienda Usl VdA e con il Comitato regionale del Coni. Gli assessorati della Sanità, Salute e Politiche sociali, ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali e al Turismo, Sport e Commercio hanno Il progetto, approvato dalla Giunta regionale e avviato inizialmente a livello sperimentale presso una istituzione scolastica e una realtà sportiva sul territorio, è finalizzato all’adozione di un modello organizzativo certificato di prevenzione e monitoraggio del fenomeno del Bullismo, improntato all’etica e alla legalità che si pone contro ogni forma di 'violenza tra pari'.

Sono intervenuti gli assessori regionali Carlo Marzi, Giulio Grosjacques e Jean-Pierre Guichardaz; il Presidente del comitato regionale del Coni, Jean Dondeynaz; l’avvocato Giorgia Venerandi, ideatrice del progetto; la dirigente dell’Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès, Antonella Dallou e Oscar Torretta, dell’Associazione sportiva dilettantistica-Asd 'Tennis Club Châtillon-Saint-Vincent', le realtà coinvolte nel progetto. Sono inoltre intervenuti, come testimonial del mondo sportivo valdostano, Alberto Duc atleta e dirigente dello Stade Valdotain Rugby e Giada Perucca, vicepresidente della Asd Saint-Vincent – Châtillon.


 

L’assessore Carlo Marzi evidenzia “Siamo la prima regione in Italia ad aver approvato e avviato un progetto validato a livello ministeriale, con l’obiettivo di affrontare strutturalmente i crescenti fenomeni di disagio tra i giovani e di prevenire con efficacia discriminazioni e ogni forma di violenza nei luoghi frequentati da minori. Il progetto propone un modello organizzativo che sta riscuotendo grande interesse e che rappresenta un vero e proprio investimento culturale che afferma i valori dell’etica e di un sano e corretto vivere nella comunità. L’obiettivo finale è di giungere all’adozione di una vera e propria certificazione antibullismo, a garanzia della validità del modello che oggi è introdotto nelle realtà scolastiche e sportive coinvolte e che potrà in futuro essere replicato e adattato in ogni ambiente frequentato da minori. Stiamo quindi dando sempre più centralità ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo all’interno delle politiche contenute nel Piano regionale della prevenzione coordinato dall’Assessorato, in cui l’attenzione volta ai nostri giovani è e continua ad essere una priorità”. 

L’assessore Jean-Pierre Guichardaz, dichiara “Il progetto Ethical dimostra come cultura e scuola possano lavorare insieme per costruire una comunità più consapevole e inclusiva. Prevenire il bullismo significa investire nei valori del rispetto, della responsabilità e della partecipazione. La cultura, in tutte le sue forme, è un alleato fondamentale per educare cittadini più attenti e solidali.” 

L’assessore Giulio Grosjacques afferma “da parte dell’Amministrazione regionale vi è una costante attenzione agli investimenti, in termini di risorse e di progettualità, per promuovere la pratica sportiva tra le giovani generazioni. È noto come lo sport favorisca l’insegnamento di valori importanti come l’amicizia, il rispetto per il prossimo, la solidarietà e l’autodisciplina. Tuttavia, anche nel mondo dello sport possono insinuarsi e trovare terreno fertile azioni di bullismo che possono provocare danni molto seri a chi li subisce. È dunque con estremo interesse che guardo al progetto 'Ethical Sport' affinché possa attuare procedure idonee e replicabili per prevenire tale fenomeno negli ambienti di ogni disciplina sportiva”. 

 

Il Presidente del Comitato Regionale Coni Valle d’Aosta, Jean Dondeynaz afferma: "Siamo orgogliosi di collaborare con la Regione in questo nobile progetto, dall'alto dei valori che ci caratterizzano e che rappresentano la base condivisa per perseguire un percorso virtuoso e in linea con i reciproci obiettivi. E' fondamentale far emergere la forza dello sport contro ogni forma di discriminazione ed agire per individuare i casi di bullismo e violenza presso le società sportive al fine di intervenire a supporto dei giovani che subiscono questi fenomeni e mettere in atto formule di prevenzione". 

La Sovraintendente agli Studi Marina Fey ha introdotto la presentazione, spiegando il percorso intrapreso dagli assessorati coinvolti che ha portato la Giunta ad approvare in Valle d’Aosta l’applicazione sperimentale del progetto denominato “Ethical Sport”, ideato dall’avvocato Giorgia Venerandi, responsabile del polo legale dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, in risposta ad un bando pubblicato dal Dipartimento Politiche Familiari della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

Giorgia Venerandi ha spiegato come si è strutturato il percorso del progetto Ethical sin dalla sua ideazione, passando dal riconoscimento a livello ministeriale e istituzionale sino alla sua realizzazione in realtà sportive nel territorio della regione Lazio, con associazioni sportive dilettantistiche che hanno seguito il modello e hanno raggiunto la Certificazione Antibullismo. L’avvocato ha spiegato come la procedura e il modello adottati garantiscono una risposta valoriale ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, attingendo ai sani principi della vita in comunità, anche attraverso la pratica sportiva, dando particolare risalto nei nostri giovani all’alfabetizzazione emotiva, all’allenamento dell’empatia e all’educazione digitale. 

Il fine ultimo del progetto è di realizzare, a conclusione del percorso documentale e di formazione, un modello di certificazione che dovrà essere rilasciata da un ente terzo accreditato e indipendente. La Giunta regionale ha quindi costituito un gruppo di lavoro insieme all’azienda Usl e al Coni regionale, approvando il modello organizzativo Ethical e adattandolo al territorio regionale con il coinvolgimento di realtà del mondo scolastico e di quello sportivo.


 

Si sono quindi individuate l’Isiltep, l’Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès e l’Asd Tennis Club Châtillon-Saint-Vincent, quali poli del territorio regionale ritenuti sensibili di attenzione, presso i quali è stata avviata la sperimentazione del modello organizzativo improntato all’etica, alla legalità e alla non violenza e che è volto alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di violenza tra pari nel mondo scolastico e nel mondo sportivo. 

La Dirigente scolastica dell’Isiltep di Verrès Antonella Dallou, ha illustrato le motivazioni che hanno portato la scuola ad aderire con notevole interesse al progetto per la certificazione antibullismo, evidenziando il percorso di giustizia riparativa avviato nel 2023-24. L’istituto, capofila della rete Costituzione, Diritti e Legalità della bassa Valle, punta sulla prevenzione e sul benessere degli studenti con strumenti come i patti di corresponsabilità, la mediazione dei conflitti e i percorsi di riparazione. I docenti seguono formazioni specifiche per affrontare e trasformare i casi di bullismo in momenti educativi. Un primo caso gestito con successo ha spinto il collegio a scegliere stabilmente la giustizia riparativa, che mira alla consapevolezza e alla relazione empatica anziché alla punizione. I risultati ottenuti, tra cui la forte diminuzione dei provvedimenti disciplinari, incoraggiano a proseguire su questa strada.

Oscar Torretta ha presentato le motivazioni che hanno portato il Tennis Club Châtillon-Saint-Vincent ad approvare la partecipazione al progetto, al fine di offrire ai propri utenti un servizio ancora più attento su queste importanti tematiche, con la massima disponibilità del Tennis Club a creare rete con l’Istituzione scolastica e tutte le figure che gravitano attorno agli atleti.

A concludere le testimonianze del mondo sportivo: Alberto Duc, giocatore di serie A che ha evidenziato come il tradizionale “terzo tempo” della disciplina del rugby sia un importante momento di socializzazione e riappacificazione tra le due squadre, che al termine dell’incontro cessano di essere avversarie e condividono attimi conviviali, e Giada Perucca, Vice-Presidente della scuola calcio Asd Saint-Vincent – Châtillon, la quale ha riportato come, a seguito di un fatto increscioso di violenza verbale avvenuto in campo nei confronti di un giovane atleta, la squadra si sia stretta in maniera solidare e protettiva nei confronti del compagno, trasferendo l’attenzione dalla vittoria sportiva al valore della persona.

info Regione - red.laprimalinea.it