Cronaca | 24 maggio 2025, 15:20

'Andiamo dove ci stanno i soldi...Scusate possiamo vedere la partita del Napoli?' VIDEO

Arrestati ieri due campani autori di una trentina di tentate truffe e una riuscita tra la bassa e la media Valle. Processo e patteggiamento per direttissima a cinque mesi di detenzione domiciliare per Vincenzo Santone, 45 anni e per il 22enne Francesco Natale

Vincenzo Santone e Francesco Natale nell'aula del tribunale di Aosta

Vincenzo Santone e Francesco Natale nell'aula del tribunale di Aosta

In una cella di sicurezza, al carabiniere della Compagnia di Chatillon/Saint-Vincent che ieri pomeriggio, dopo averlo identificato, gli ha chiesto perché sciropparsi 800 chilometri a bordo di un'auto noleggiata (segnalata da diverse persone e pubblicamente dal Comune di Issogne) per venire a tentare truffe a pacifici pensionati valdostani, il 45enne residente a San Prisco, nel casertano, Vincenzo Santone ha risposto semplicemente "andiamo dove ci stanno i soldi...".

E poco dopo il napoletano Francesco Natale, 23 anni il prossimo dicembre, ha chiesto ingenuamente a un altro militare: "Possiamo vedere la partita del Napoli?". E' difficile far capire a questi due pregiudicati saliti una settimana fa in Valle d'Aosta dalla Campania l'abiezione del reato che hanno commesso: "I veng' du rrione" spiegano in dialetto, idioma quasi esclusivo di Natale; capire come siano stati scelti dagli organizzatori dei raggiri (i telefonisti che restano lontani centinaia di chilometri e non vengono quasi mai scoperti) per vestire i panni di finto carabiniere e finto avvocato, resta un mistero. Forse proprio perché non hanno filtri, sembrano non rendersi pienamente conto della gravità delle loro azioni e agiscono senza gli 'strappi' dettati dalla coscienza.

Questa mattina il giudice del tribunale di Aosta Luca Fadda ha concesso a Santone e Natale (sì, sembrano cognomi da commedia napoletana) il patteggiamento per il reato di truffa aggravata (avvocato difensore Gianfranco Sapia), condannandoli a cinque mesi di carcere e una multa, pena sostituita da altrettanti mesi di arresti domiciliari effettivi da scontare nelle loro abitazioni.

 

Sono loro i responsabili di quasi 30 tentate truffe e di una riuscita (ottomila euro sottratti a una donna non anziana bensì di soli 63 anni, che evidentemente è cascata in pieno nel raggiro) messe in atto in pochi giorni tra la bassa e media Valle, soprattutto Nus, Saint-Marcel e St-Vincent. Ieri, venerdì 23 maggio, è stata loro fatale la truffa a una coppia di anziani di Saint-Vincent, lui 90 anni e lei 83. Con il collaudato (e fortunamente ormai noto) stratagemma della telefonata all'anziano che viene avvisato da un finto carabiniere della necessità di versare una somma di denaro per sanare i danni dell'incidente di cui si è reso responsabile un familiare, ieri pomeriggio i due campani si sono fatti consegnare 300 euro in contanti e preziosi per circa 5.000 euro, ma la manovra truffaldina è stata monitorata dall'Arma.

Il tenente colonnello Livio Propato, comandante del Gruppo carabinieri Aosta, questa mattina ha illustrato a Palazzo di Giustizia l'operazione dei militari del Reparto operativo aostano e della Compagnia di Saint-Vincent e Chatillon, coordinati dalla capitana Chiara Ricciardi (foto sopra).

L'auto di Natale e Santone, dopo oltre 25 tentativi di truffa segnalati ai carabinieri in due giorni, era stata individuata dalle pattuglie e quindi seguita da carabinieri in abiti civili.   

Così, ieri, è stata la capitana Ricciardi a notare un anziano a St-Vincent che parlava sulla porta di casa con Santone e Natale. I due sono entrati e poi usciti dall'abitazione della coppia, l'ufficiale e i suoi militari a quel punto si sono avvicinati e hanno appurato che era stata appena commessa la truffa. Gli anziani avevano appena consegnato denaro e monili, convinti che fosse una sorta di 'cauzione' per evitare il carcere alla figlia che aveva provocato un incidente stradale. Poco prima erano stati contattati al telefono da un uomo che si era spacciato per ufficiale dei carabinieri e gli avevano creduto. I militari della pattuglia si sono quindi messi all'inseguimento dei due sospettati, che sono stati fermati dopo essere usciti di strada, alcuni chilometri dopo, a bordo di un'auto Dr4 a noleggio. Avevano ancora i proventi della truffa, riconsegnati poi ai legittimi proprietari.

"Le truffe agli anziani sono sicuramente una piaga -  spiega il comandante Propato - ma le nostre incessanti attività di informazione e prevenzione svolte nelle chiese dopo la Messa e in altre occasioni di incontro pubblico stanno ottenendo grandi risultati: sono sempre di più i pensionati e comunque i residenti anche dei villaggi più distanti ormai a conoscenza degli stratagemmi truffaldini utilizzati dai malviventi. Gli arresti di ieri giungono dopo quello di un mese fa ad Aosta, segno che prevenzione e controllo del territorio stanno dando ottimi frutti". 

Qui il comandante del Gruppo carabinieri Aosta, tenente colonnello Livio Propato, spiega alcuni dettagli dell'operazione

patrizio gabetti