Colpi al volto, forse un tirapugni o un bastone, che lacerano la pelle e insaguinano vestiti, borsa, scarpe e marciapiede. I pugni insistono anche quando la vittima è a terra, salva da guai peggiori per l'intervento del titolare di una pizzeria-tavola calda che, mentre sta chiudendo il locale, ode le urla in strada, poi vede venirgli incontro una giovane insanguinata a terra e senza farsi domande chiama prontamente i soccorsi.
E' nelle mani degli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico-UPGSP della questura di Aosta, l'indagine sulla violenta aggressione subìta da una donna verso le 1 della notte tra sabato e domenica scorsi, nella centrale via Torino ad Aosta. Nella denuncia sottoscritta dalla vittima, dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di sette giorni - e una diagnosi di "trauma cranio-facciale con ferita lacero contusa sinistra e al padiglione auricolare sinistro e contusione alla spalla e al polso destro" - c'è il racconto minuzioso della violenta aggressione, iniziata in realtà alcune ore prima in un bar cittadino.
La giovane abita nel capoluogo valdostano insieme al suo bambino, frutto di una relazione terminata anni fa e ora in affido condiviso con l'ex compagno. Una vita più che dignitosa, mantenuta da un impiego stabile; gli impegni lavorativi a fianco di quelli familiari e domestici; poche e innocenti distrazioni come quella di sabato scorso, un'uscita insieme a due zie per bere qualcosa e trascorrere qualche ora a chiacchierare.
La serata è spensierata ma nel locale entrano due coetanee della giovane madre e il clima cambia subito; sostengono che lei sarebbe 'interessata' al compagno di una di loro (circostanza decisamente smentita dalla vittima in sede di denuncia), iniziano ad apostrofarla con parole pesanti che in pochi attimi si trasformano in minacce e in un primo tentativo di aggressione, interrotto dall'intervento del titolare del bar che per evitare guai peggiori chiude la cliente nel bagno e allontana con decisione le assalitrici. Lei è choccata dall'immotivata violenza, resta per qualche ora con le zie poi si fa accompagnare da loro fin quasi sotto casa, un saluto veloce e le chiavi del portone sono già in mano ma ad aspettarla ci sono le due ragazze e una terza donna. Fa appena in tempo ad accorgersene, quando colpo violento alla parte sinistra del viso la fa barcollare, poi un secondo colpo, presumibilmente portato con un tirapugni o un altro strumento da aggressione, la costringe a terra mentre il sangue inizia a sgorgare dalle ferite macchiandole i vestiti, la borsa e formando una scia rossa in terra.
Ma la violenza non si ferma, i colpi proseguono anche quando la vittima ormai indifesa può solo coprirsi cercando di attutire i colpi che piovono sul viso, sul capo, sul petto e sulla schiena, fino a che una delle tre dice "basta così" e tutte si allontanano di corsa. Lei riesce faticosamente ad alzarsi e ad andare incontro al titolare della vicina pizzeria che sta già chiedendo aiuto: sul posto arrivano polizia e 118; la ragazza è dolorante, in stato di choc e il sangue le copre il viso; la corsa veloce (i sanitari sono preoccupati, il sangue esce anche da un orecchio) in ambulanza fino all'ospedale è un buco nero, lei non ricorda nulla. Domenica mattina le dimissioni dal Pronto soccorso e la denuncia in questura.
Una delle tre donne ora ricercate dalla polizia potrebbe essere l'autrice dell'agguato - con tanto di arma bianca in pugno - a un'altra giovane, poco più di un mese fa. Il movente, sempre lo stesso: il 'corteggiamento' a un uomo, anche se non vi è alcuna prova che sia realmente avvenuto.
"Ho seriamente paura che le tre donne che mi hanno aggredito con una violenza così inaudita possano rifarlo" ha messo nero su bianco alla polizia la giovane mamma.