Lo sviluppo tecnologico rappresenta una delle sfide cruciali per il futuro, soprattutto in vista dell’elettrificazione dei consumi e della transizione digitale, che incideranno profondamente sulla domanda energetica. È quanto ha sottolineato Giuseppe Argirò (foto sotto), vicepresidente di 'Elettricità Futura' (associazione imprese elettriche di Confindustria) e attuale Amministratore delegato di Cva spa, intervenendo ieri a Roma all’evento ' L'energia che cambia il futuro - Nest Connect 2025', promosso da Fondazione Nest e moderato dal giornalista e conduttore televisivo Francesco Giorgino.
"L’Italia è un Paese che non ha materia prima fossile ma ha sole, vento e acqua. Dobbiamo puntare sullo sviluppo delle tecnologie rinnovabili per garantire non solo il supporto al nostro sistema produttivo, ma anche, in un mondo che ha crescenti tensioni dal punto di vista geopolitico, per migliorare il nostro assetto dal punto di vista dell’autonomia energetica – ha detto Argirò – Possiamo farlo grazie a queste tecnologie che sono in grande evoluzione. Basta pensare ai pannelli fotovoltaici che hanno avuto negli ultimi vent'anni un aumento della producibilità superiore al 25%, o agli applicativi di intelligenza artificiale per la gestione delle reti, o all’evoluzione che stanno avendo i sistemi di accumulo".
Il delegato di 'Elettricità Futura' ha poi evidenziato il valore strategico delle fonti rinnovabili anche sotto il profilo dell’indipendenza energetica: "Le rinnovabili consentono anche di aumentare la nostra indipendenza: nel momento in cui abbiamo acquisito il prodotto e lo abbiamo installato di fatto la dipendenza si è fortemente limitata, a differenza del gas che quando arriva dal gasdotto è quotidiana e strutturale, come visto dagli effetti macroeconomici prodotti dalla chiusura dei gasdotti da parte della Russia nel secondo semestre del 2021".
Infine, guardando alle priorità del sistema Paese, Argirò ha concluso: "In questo momento storico è necessario migliorare il mix energetico in senso rinnovabile. Poi ci saranno anche tecnologie a cui bisogna certamente guardare che daranno un contributo evidentemente nel lunghissimo periodo. Però nel breve periodo, il Paese ha bisogno di risposte importanti e gli operatori industriali sono pronti a raccogliere la sfida".