Economia | 11 maggio 2025, 20:35

Verbali Commissione CVA; l'ad Argirò: 'Pressioni improprie e gravi? Si, ma su di me'

Maggio 2023; Giuseppe Argirò (a dx) riceve il riconoscimento 'Manager Utilities 2022 del settore Energia'

Maggio 2023; Giuseppe Argirò (a dx) riceve il riconoscimento 'Manager Utilities 2022 del settore Energia'

"Mi preme raccontare una vicenda che io considero molto grave e la considero così grave da averla messa a verbale nel Consiglio di Amministrazione di Cva ...".

Ha esordito così una narrazione singolare dell'ad della Compagnia Valdostana delle Acque, Giuseppe Argirò, nel corso di un'audizione in Quarta commissione consiliare regionale 'Sviluppo economico' presieduta da Roberto Rosaire (Uv), il 28 novembre 2024. Nel nuovo bando, pubblicato da Finaosta per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cva, il compenso per l'amministratore delegato della società è stabilito in circa 400.000 euro. Però, come evidenziato nei mesi scorsi da diverse audizioni in Quarta commissione all'attuale amministratore delegato di Cva è stato contestato da diverse forze ed esponenti politici (di minoranza ma anche di maggioranza) di aver aumentato il proprio compenso da 50.000 a 300.000 euro. Nel marzo scorso, l'ex presidente di Finaosta Nicola Rosset aveva inviato al presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, al presidente di Commissione Rosaire e, per conoscenza, all'attuale vertice di Finaosta, Marco Linty, una lettera di 16 pagine in cui Rosset denuncia "pressioni esercitate da alcuni componenti della giunta regionale affinché si procedesse a un aumento degli emolumenti del management Cva" nel 2022.

Sta di fatto che "pressioni" indebite in relazione ai suddetti compensi le aveva denunciate anche lo stesso Argirò in quell'audizione dello scorso novembre e in senso diametralmente inverso. 

Parlando della 'manifestazione d'interesse alla candidatura' lanciata da Finaosta nel 2021, che prevedeva per l'ad di Cva un emolumento di 50 mila euro omnicomprensivi, Argirò alla Commissione aveva rammentato che "la stessa manifestazione d'interesse prevedeva espressamente che qualora le condizioni normative fossero cambiate, ci sarebbe stata la possibilità di adeguare un emolumento (i 50.000 euro annui ndr) che sfido chiunque a dire sia congruo rispetto al lavoro e alle responsabilità che noi ci assumiamo quotidianamente".

E dunque, "che cosa succede? - dice Argirò ai commissari -. Che nel momento in cui il quadro normativo cambia", secondo Argirò è l'allora presidente di Finaosta Nicola Rosset a esercitare "pressioni improprie e che io considero gravi, perché per più volte e non solo a me, il presidente di Finaosta mi aveva detto 'ma c'è una soluzione, tu ti dimetti, rifacciamo il bando, adeguiamo l'emolumento e così mettiamo un emolumento che sia dignitoso (...)'; io naturalmente sono rimasto allibito e sconcertato da quest'ipotesi  e quest'ipotesi è stata associata anche ad altre considerazioni, per questo le considero gravi e improprie e non mi preoccupa evidenziarle in questa sede, perché noi non abbiamo niente di cui preoccuparci rispetto alla verità". Argiò a questo punto ha sostenuto ai consiglieri commissari di aver ricevuto 'suggerimenti' del tipo "visto che sei tu che guidi l'azienda, naturalmente se ti dimetti può essere anche l'occasione per migliorare il livello e il profilo dei tuoi colleghi del Consiglio di amministrazione".

Argirò afferma di aver risposto "in due modi: primo, dicendo che io piuttosto mi dimetto e me ne vado, ma non avrei mai costruito l'occasione per mandare via dei miei colleghi che stimo moltissimo per il loro profilo personale e professionale a fronte di un'esigenza mia personale di avere un riconoscimento (...). La seconda motivazione è che (...) cosa vuol dire che io mi dimetto e poi si fa una manifestazione d'interesse (alla nuova candidatura per l'ad di Cva ndr)? Chi mi dà la certezza che sia io (a essere nominato nuovamente ad ndr)? Se qualcuno si permette di farlo, sta facendo una cosa impropria, per questo l'ho definita impropria, oltre che grave Questa cosa è andata avanti per diciotto mesi (...)". 

pa.ga.