Eventi e appuntamenti | 11 novembre 2024, 21:16

In tre mesi in Valle si è dimessa almeno una neomamma ogni giorno

In tre mesi in Valle si è dimessa almeno una neomamma ogni giorno

Da giugno a settembre scorsi 92 lavoratrici valdostane hanno rassegnato le dimissioni dopo la nascita del primo figlio. Il dato, che fa riflettere sul significato di essere 'neomamma' in questa società che sta cambiando, è stato fornito oggi lunedì 11 novembre dalla consigliera regionale di Parità, Katya Foletto (foto sotto), durante la presentazione del progetto 'Genitorialità condivisa', che consiste principalmente in un opuscolo realizzato assieme ai sindacati Cisl, Uil, Cgil e Savt.

L'obiettivo dell'iniziativa è quello di mettere al centro delle politiche del lavoro "la "genitorialità non come problema che riguarda la donna, bensì la coppia, la famiglia e soprattutto la società'', ha spiegato Foletto.

''Il progetto nasce assieme ai sindacati con i quali abbiamo siglato un protocollo di collaborazione - spiega la consigliera - e con questo opuscolo abbiamo pensato di promuovere i diritti fondamentali dei genitori. Oggi, la cura dei figli è ancora vista a appannaggio delle madri, ma non è così. E con questo progetto vogliamo proprio puntare a questo, perché ci vuole un cambio di passo importante. Serve un sostegno alle famiglie e servono servizi innovativi".  

L'opuscolo verrà presentato il 29 novembre alle 18 ad Aosta alla sede del Centro delle famiglie, il 12 dicembre alla biblioteca di Morgex, il 27 gennaio ad Aymavilles e il 19 febbraio in Biblioteca regionale ad Aosta.

Per i rappresentanti sindacali ''servono forme regionali di aiuto alle famiglie, soprattutto nel primo periodo dopo la nascita dei figli, oltre a una consapevolezza dei propri diritti, anche quelli dei padri. Un progetto come questo è anche un modo per fare rete tutti insieme''.   

Nell'ultimo trimestre - ha riferito Foletto - sono stati 36 gli uomini che hanno dato le dimissioni, di questi 35 perché hanno cambiato lavoro. Tra le oltre 90 neomamme che si sono dimesse, invece solo meno della metà lo ha fatto per cambiare impiego. Sono il settore del turismo, del terziario e il privato generale dove le madri-lavoratrici hanno più difficoltà e dove si registra la quantità maggiore di dimissioni dopo la nascita del primo figlio.   

red.laprimalinea.it