Cronaca | 11 novembre 2024, 12:25

Pensavo fosse amore...invece è una truffa che asciuga cuore e portafogli

Catfishing o meglio 'raggiri 'sentimentali', in un anno denunce alla Polizia postale di Aosta per oltre 500 mila euro; il caso più eclatante è di una valdostana che al suo 'amore on line' ha versato 180 mila euro senza averlo mai incontrato

Pensavo fosse amore...invece è una truffa che asciuga cuore e portafogli

C'è il falso trading organizzato da abilissimi truffatori finanziari, che ha ridotto sul lastrico più di un piccolo impresario o dipendente pubblico (un valdostano che si è fatto portar via circa quattrocentomila euro in poco tempo), ma il raggiro on line più odioso è certamente il catfishing, quello che oltre al conto corrente colpisce anche i sentimenti più sinceri, nonché l'amor proprio, di persone sole e fragili.

Nonostante le tante campagne di prevenzione delle istituzioni, le inchieste dei media e i tam-tam sui social, le 'truffe sentimentali' on line mietono ancora vittime - spesso sono donne over 50/60 e sole, ma nella rete finiscono anche uomini - e in Valle d'Aosta le denunce alla sezione della Polizia postale si contano a decine, con un ammontare di denaro estorto, in un solo anno, per circa 500 mila euro.

C'è chi ha lasciato ai truffatori poche centinaia di euro, prima di accorgersi, con dolore e incredulità, di essere stata raggirata, chi si è indebitata per migliaia o decine di migliaia, coinvolgendo nei debiti figli, parenti e migliori amici. Tante persone hanno messo nelle mani dei truffatori la speranza di un nuovo, inatteso amore, divenendo cieche e sorde di fronte all'evidenza che si trattava di ben altro. Il caso più eclatante è di una valdostana che si è fatta portar via circa 180 mila euro ma i casi che superano la soglia dei centomila sono più di uno. Ed è difficile, per le vittime, accettare di essere state raggirate perché oltre a creare danno economico e forte delusione sentimentale, queste truffe minano la dignità personale, il rispetto di sé e la fiducia in sé stessi.

Come funziona la truffa

Il raggiro è sempre lo stesso: i malviventi 'rubano' o creano il profilo di un uomo (o di una bella donna se si tratta di 'colpire' un pensionato, un celibe o un vedovo) di mezza età, attraente e ben vestito, generalmente un professionista che lavora 'in giro per il mondo' (ambasciate, uffici diplomatici ecc.) e non riesce mai a fermarsi...nemmeno per una videochiamata.

Contattano le loro 'prede' sui siti di appuntamenti ma anche (e sempre più spesso) sulle piattaforme social, le affascinano con sapiente eloquio e con immagini accattivanti; hanno sempre una buona scusa per non mostrarsi in pubblico (impegni di lavoro 'top secret'; emergenze tra le più improbabili...).

Una volta adescata la vittima, i truffatori cercano di carpirne la fiducia, fingendo di essere interessati a una relazione amorosa. A un certo punto, quel personaggio creato ad arte (ora con l'IA il raggiro può purtroppo servirsi di un'arma in più...) chiederà un piccolo prestito con una scusa (ad esempio comprare un biglietto per fare visita a uno zio malato, o per pagare le spese universitarie in scadenza per un suo figlio).

Le richieste tenderanno di volta in volta ad aumentare di frequenza ed entità (un intervento chirurgico di emergenza, un biglietto aereo per potersi incontrare, e così via). La verità è che il presunto partner non si incontrerà mai e i soldi trasferiti finiranno nelle mani dei criminali.

Come riconoscere il raggiro

 - Il finto partner evita le proposte di incontro accampando ogni volta una scusa e così fa anche per videochiamate improvvise

 - Dopo un pò comincia a parlare dei suoi problemi economici e/o di quelli di alcuni suoi familiari che gli stanno particolarmente a cuore.

- Immancabilmente e pur senza aver mai avuto un reale contatto di persona, il finto partner chiede denaro in prestito. Quasi sempre piccole somme che in quel momento lui (o lei) 'non riesce a prelevare'. Poi però le richieste possono aumentare.

Come difendersi - cosa fare e cosa non fare

 - Occorre prestare molta attenzione alle informazioni personali che si condividono sui social network e ancor più, ovviamente, sui siti di appuntamenti

 - Cercare di rimanere in contatto con i potenziali partner tramite il sito, evitando i canali personali come il telefono o la chat

 - Fare delle ricerche sull’identità della persona e sull’autenticità della foto

 - Non fornire mai i dati del proprio conto o della propria carta di credito, dell'account online o copie di documenti personali

 - Evitare di inviare pagamenti anticipati o di trasferire denaro per conto di qualcun altro (il riciclaggio di denaro è un reato)

 - Confidarsi con gli amici 'veri' fidati o con i propri familiari e parenti

 - Se ci si rende conto di essere una vittima, presentare una denuncia alla Polizia  postale e, se si hanno fornito i dettagli del proprio conto, avvertire subito la propria banca.

pa.ga.