Non lasciatevi ingannare dal titolo: qui non siamo nei territori lussuriosi dello sleaze, ma nel torrido blues, con Slash che decide di omaggiare i grandi del genere, rileggendo una dozzina di classici insieme ad alcuni…amici. Gente come Iggy Pop, Paul Rodgers, Billy Gibbons, per intenderci. Eccellente l’apertura con Chris Robinson per una bollente versione di “The Pusher”, come pure la croccante rivisitazione di “Crossroad Blues” di Robert Johnson, esaltata dalle accelerazioni in combinata fra Slash e un ispirato Gary Clark Jr. L’album è attraversato da una continua scarica di energia, e si percepisce il divertimento che ne ha accompagnato la realizzazione. Fra gli altri highlights, spiccano “Key To The Highway” con la voce di Dorothy e la caliente “Papa Was A Rolling Stone” con Demi Lovato, un groove irresistibile che percorre il corpo e la mente. Trascina e fa schizzare il livello di energia la terremotante “Killing Floor”, alla voce un istrionico Brian Johnson e all’armonica Steven Tyler, quasi a voler testimoniare come per contribuire a quest’album e a questa grande festa siano arrivati tutti, ma proprio tutti, ognuno con la propria preziosa dote. E il risultato si sente ed è un piacere! Menzione speciale pure a Beth Hart, che pilota con grinta impareggiabile la ruvida “Stormy Monday”. L’inconfondibile riffing di Slash, potente e ispirato, eleva “Orgy Of The Damned” a qualcosa di ben superiore e diverso rispetto a un mero tributo, la sua combinazione con gli illustri ospiti che lo accompagnano con passione contagiosa nel viaggio lo porta ancora più in alto, all’estremo opposto del cliché della sterile parata di stelle che qualcuno avrebbe potuto temere.
Un album di valore assoluto, da assaporare in ogni sua nota.
A cura di Paolo Fassino- SpazioMusica, Aosta
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