Finestra sull'Arte | 12 agosto 2024, 06:55

Martha Graham, l'anima danzante in connessione con l'universo - VIDEO INCLUSO

Spesso considerata la madre della 'modern dance', la sua influenza ha avuto un impatto profondo sulla danza, simile a come Picasso ha influenzato la pittura e Stravinsky la musica

Martha Graham

Martha Graham

Martha Graham, nata l’11 maggio 1894 a Pittsburgh, Pennsylvania e scomparsa l'1 aprile 1991 a New-York, è stata una ballerina e coreografa statunitense di grande rilevanza nella storia della danza.

Da giovane, Martha si formò nell’area della West Coast e scoprì la sua vocazione di danzatrice a 16 anni, quando assistette a uno spettacolo della famosa ballerina Ruth Saint Denis. Nel 1916, entrò a far parte della compagnia Denishawn, fondata dalla stessa Ruth Saint Denis e dal marito Ted Shawn. Nel 1920, fu scelta come protagonista di “Xochital”, un balletto scritto appositamente per lei da Shawn. Nel 1923, debuttò a New York e negli anni successivi si dedicò alle sperimentazioni che la resero una delle più grandi ballerine del ventesimo secolo.

Nel 1926 fondò a New York la 'Martha Graham Dance Company', una delle prime compagnie in America. Tra le prime creazioni della compagnia fu “Frontier” (1935), con scenografie dello scultore Isamu Noguchi e musiche del compositore Louis Horst.

'Steps in the Street' from 'Chronicle' by Martha Graham

La sua tecnica originale implicava l’espressione delle emozioni primarie attraverso movimenti stilizzati del corpo, creando una danza a tratti molto vicina alla scultura. Il suo metodo di insegnamento e la sua filosofia enfatizzavano la comunicazione delle esperienze attraverso l’azione e il nesso con le emozioni. La danza, secondo Graham, era una “canzone del corpo”, esprimendo gioia o dolore, e il corpo stesso era un “indumento sacro” da cui emergono queste emozioni.

Graham stessa affermava che la danza "viene dalle profondità della natura dell’uomo, dall’inconscio dove abita la memoria… ed è diretta verso l’esperienza dell’uomo, dello spettatore, per risvegliare in lui analogie e ricordi".

La sua danza non era solo movimento fisico ma un viaggio dell'anima che risuonava nell'universo.