Economia | 06 luglio 2024, 15:14

Rete Civica scrive a sindaci e parroci, 'promuovete le comunità energetiche rinnovabili'

Rete Civica scrive a sindaci e parroci, 'promuovete le comunità energetiche rinnovabili'

Ce ne sono già cinque in Valle ma per ora sono state 'snobbate' dalle Amministrazioni e dalle realtà sociali locali. E allora qualcuno ha pensato bene di esortarle: "Ci rivolgiamo a voi per segnalare l'importanza di un tema che riguarda tutti gli abitanti della Valle d'Aosta e per il quale i Comuni e le Parrocchie possono avere un ruolo importante: si tratta delle Comunità di energia rinnovabile-Cer". Inizia così, dunque, un'articolata lettera aperta sottoscritta dai vertici di Rete Civica VdA  Massimiliano Kratter, Erika Guichardaz (consigliera regionale) ed Elio Riccarand (già assessore regionale all'Ambiente) indirizzata "a tutti i sindaci e parroci della Valle d'Aosta".

"La normativa europea - si legge nella missiva - e italiana sulle Cer (definitivamente aggiornata a partire dal 24 gennaio scorso) costituisce un avvenimento di notevole rilevanza ed una grande opportunità per uno sviluppo sostenibile, inclusivo e generativo dei nostri territori. La novità più significativa è che viene proposto un nuovo modello di produzione, fruizione e condivisione dell'energia, nell’evidenza che oggi l’energia possa essere anche un bene comune e non solo un bene di consumo. Un modello di produzione, dunque, basato non più unicamente su pochi impianti di grandi dimensioni ma territorialmente policentrico e diffuso con impianti più piccoli e soprattutto democraticamente partecipato. Un sistema che il Vademecum dell'Anci sulle Cer, disponibile dal 22 maggio scorso, così definisce in modo puntuale: “un modello nuovo basato sul ricorso a fonti locali e rinnovabili, sulla prossimità della produzione ai consumi e sull'utilizzo della rete per condividere l'energia elettrica e valorizzarla sul mercato”.

Secondo Rete Civica, questi sarebbero i benefici delle Cer in Valle:

- beneficio ambientale, perché una delle finalità principali è di incrementare la produzione di energia rinnovabile, rendendo protagonisti attivi cittadini, imprese, parrocchie ed enti locali, università, centri di ricerca e realtà del terzo settore, impiegando in modo esteso le fonti energetiche pulite nell’urgenza di andare oltre i combustibili fossili. Nel mix energetico oggi disponibile, tra idroelettrico, fotovoltaico, eolico e geotermia, rappresenta perciò un impulso forte per realizzare la transizione ecologica;

- beneficio economico, perché con questa modalità di produzione, consumo e gestione dell’energia, tutti gli attori pubblici e privati coinvolti otterrebbero un risparmio sulle proprie bollette;

-  beneficio sociale, perché se correttamente progettate, realizzate e gestite. le Cer consentono sia di avere delle risorse per combattere la povertà energetica, sia di innescare processi di inclusione o coesione sociale;

- ulteriore beneficio socio-economico, perché costituire una comunità energetica, progettare gli interventi di produzione energetica, installare gli impianti e gestirli nel tempo, richiede una pluralità di competenze professionali e abilità interdisciplinari che favorirebbero la creazione di nuovi posti di lavoro;

- beneficio civico, perché le comunità energetiche sono un movimento di partecipazione dal basso, di moltiplicazione di produttori di energia e di consumatori informati e responsabili. E' un bel processo partecipativo.

Dall'inizio di aprile è stato aperto lo sportello del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per la presentazione delle richieste di contributo statale per le Cer, ricorda la lettera. Sono arrivate e stanno arrivando centinaia di richieste, ma risulta che in Valle d'Aosta ci siano al momento solo cinque Cer costituite, tutte di iniziativa privata, nessuna di iniziativa pubblica (Regione e Comuni) o su impulso delle Parrocchie o della Diocesi. Nel territorio italiano invece i Comuni e le Parrocchie sono particolarmente attivi e presenti.

"Riteniamo . proseguono i sottoscrittori della missiva - che l'opportunità non vada sciupata neanche in Valle d'Aosta. Pensiamo che i sindaci e i parroci valdostani debbano essere in prima fila a proporre la formazione o la partecipazione di Cer sul loro territorio. Una proposta che riguarda tutti gli enti e tutti i cittadini, tutti i titolari di un Pod, cioè di un punto di prelievo di elettricità dalla rete".

La partecipazione alle Cer può avvenire come Produttore, per chi ha un tetto, una copertura o comunque una superficie su cui si possono installare pannelli fotovoltaici, o come Consumatore.

Spiega ancora la lettera:

"Il Produttore ha molti vantaggi perché:

1)     può installare l'impianto con un notevole risparmio, grazie al contributo a fondo perduto del 40% sul costo dell'impianto (per i Comuni sotto le 5mila unita, secondo le indicazioni normative e impiegando specifiche risorse del Pnrr). Oppure se il produttore è un privato può optare per la detrazione fiscale sul 50% del costo che verrà compensato in dieci rate annuali nelle sue dichiarazioni di reddito; di questo può fruire anche un abitante di Aosta (+ di 5000 ab.)

2)  l'autoconsumo rappresenta una riduzione del consumo dalla rete e di conseguenza una riduzione dei costi sull'acquisto di energia elettrica;

3)     l'energia prodotta, ma non autoconsumata, viene immessa in rete e, grazie al sistema  di Ritiro Dedicato (RID),  il produttore ottiene un  corrispettivo per l'energia immessa, in aggiunta  alla Tariffa incentivante prevista  dalle Cer;

4)     partecipa, in quanto componente della Cer, alla ripartizione e destinazione della somma derivante dal premio erogato dal GSE per la parte di produzione effettivamente consumata all'interno della Cer alla quale partecipa,

Il Consumatore, a sua volta, senza dover fare nulla ha un triplice vantaggio:   

1) ha diritto, in quanto appartenente alla Cer, ad un rimborso per la spesa relativa alla sua parte di consumo che utilizza produzione della Cer.

2) partecipa, in quanto componente della Cer, alla ripartizione e destinazione della somma della Tariffa incentivante erogata dal GSE per la parte di produzione effettivamente autoconsumata all'interno della Cer;

3) partecipa ad una meritoria azione comunitaria per accrescere la produzione di energia pulita e dare quindi un concreto contributo alla decarbonizzazione della Valle d'Aosta

Le Cer abbinano quindi un concreto vantaggio economico ad un'azione che è per il bene comune, una partecipazione attiva utile a tutta la comunità: è una pratica vera e concreta di ecologia integrale che soddisfa contemporaneamente obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica".

Per questo Rete Civica ritiene che "ogni sindaco e ogni parroco dovrebbe farsi parte attiva nelle costituzione di Cer. E pensiamo anche che ogni Parroco dovrebbe invitare i suoi fedeli a partecipare ad una Cer e che ogni Sindaco dovrebbe invitare i propri concittadini a partecipare ad una Cer. Immaginiamo una Valle d'Aosta in cui la stragrande maggioranza degli abitanti partecipa ad una Cer e la nostra diventa in questo modo una Eco-Regione, che funziona solo con energia pulita (fotovoltaico e idroelettrico), senza più combustibili fossili e senza più emissioni inquinanti".

red.laprimalinea.it