Cronaca | 23 maggio 2024, 20:00

Omicidio a La Salle, parlano la mamma e i difensori di Sohaib Teima

Da sn Lucia Lupi, Atika Choukri e Igor Giostra durante la conferenza stampa

Da sn Lucia Lupi, Atika Choukri e Igor Giostra durante la conferenza stampa

"Abbiamo elementi a sufficienza per smentire gli indizi di omicidio mossi nei confronti del nostro assistito, Sohaib Teima". Lo sostengono vibratamente Lucia Lupi e Igor Giostra, gli avvocati difensori del 21enne che si trova ancora in carcere a Grenoble, condannato per maltrattamenti nei confronti della sua ex (la 22enne lionese Auraine Nathalie Laisne, trovata il 5 aprile scorso morta assassinata a Equilivaz, villaggio abbandonato di La Salle) a sei mesi di carcere e con il divieto di entrare in Francia per 10 anni. 

I legali hanno organizzato oggi una conferenza stampa nello studio legale Studia Iuris di Fermo (dove risiede la famiglia del giovane) e ala quale ha partecipato Atika Choukri, la mamma di Teima. La denuncia per maltrattamenti era stata presentata dalla stessa Auriane; Teima è anche "gravemente indiziato" dai carabinieri e dalla Procura di Aosta per l'omicidio della 22enne francese. Gli inquirenti, dal canto loro, sono certi di avere in mano indizi probatori importanti contro di lui. "Sono terribilmente addolorata per la morte di Auriane. Quando ho saputo della sua morte - ha detto oggi la mamma di Sohaib - ho provato un dolore tremendo. Auriane è stata ospite nella nostra casa per un periodo di tempo, era come una figlia per me. Sohaib non avrebbe mai potuto farle del male. Sono anche molto preoccupata per le condizioni di mio figlio nel carcere di Grenoble. E' gracile, delicato. Ho fatto un viaggio lunghissimo per incontrarlo ma la polizia penitenziaria non mi ha permesso di vederlo perché avevo tardato di dieci minuti".

Gli avvocati auspicano il ritorno quanto prima di Teima Sohaib (nella foto) in Italia anche per poterlo sentire; la Corte d'Appello di Grenoble si pronuncerà sull'estradizione entro fine giugno. E contestano quanto scritto, in una lettera pubblicata in anteprima da Laprimalinea, dal papà della giovane vittima che aveva ricordato la figlia sottolineando il suo “coraggio di aver sopportato i numerosi e ripetuti atti di violenza, coraggio di aver sopportato sequestri, anche per mano della madre del suo boia, complice del figlio, che criticava Auriane per non essere stata abbastanza gentile e obbediente”.

"Comprendiamo il dolore del padre di Auriane, ma è stata data un'immagine negativa del ragazzo, che non corrisponde al vero - ha ribadito Giostra -. Se avesse voluto compiere l'omicidio, avrebbe viaggiato in pubblico? Poi, addirittura, sarebbe tornato a Lione nella sua normale quotidianità? Ricordo anche che è stata Auriane a cercare insistentemente l'ormai ex compagno per invitarlo ad accompagnarla in Italia. Questi aspetti sono ampiamente contraddittori con gli indizi di omicidio, per non parlare della premeditazione". 

I due legali sottolineano come Sohaib si sia sempre proclamato innocente rispetto a tutti i reati che gli sono stati contestati in Francia e in Italia. “Va evidenziato che la famiglia di Sohaib, durante la permanenza di Auriane in Italia, ha sempre mostrato il massimo rispetto e considerazione nei suoi confronti -  ha insistito Lupi -. Queste circostanze contrastano decisamente con l’immagine che sta emergendo nei media e sono confermate da quanto dalla stessa Auriane più volte ribadito e scritto quando era in vita”.

A prova di ciò ci sarebbero delle email scritte dalla ragazza. Una in particolare, mostrata in conferenza stampa, in cui rivolgendosi all’allora fidanzato Auriane (foto a lato) aveva affermato di essersi sentita in famiglia durante la propria permanenza nell’abitazione della famiglia di Sohaib.

“Riguardo al processo d’oltralpe per maltrattamenti, riteniamo che non siano state acquisite tutte le prove disponibili, un aspetto che intendiamo portare all’attenzione anche delle autorità competenti per l’omicidio - hanno ribadito gli avvocati -. La nostra fiducia nel sistema giudiziario ci spinge a credere che, una volta esaminate tutte le testimonianze e le prove acquisibili, emergerà chiaramente la verità. Un punto chiave della nostra difesa riguarda l’analisi dei messaggi contenuti nel telefonino di Sohaib, attualmente sotto sequestro in Francia. Confidiamo che la trascrizione di questi messaggi possa fornire prove decisive a sostegno della sua innocenza. Lui non ha fatto nulla per nascondere il fatto che fosse con Auriane prima della sua morte, così come non era in fuga dopo il delitto visto che stava andando a casa dei parenti ignaro di quello che era accaduto alla sua fidanzata". 

pa.ga.